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Pantani, riaperto il caso: è stato omicidio volontario

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Il ciclista di Cesenatico Marco Pantani, il Pirata come veniva chiamato, forse è stato ucciso. Dopo dieci anni dalla sua tragica morte, avvenuta il 14 Febbraio 2004, il caso si riapre grazie ad una perizia medica voluta dalla famiglia, il cui contenuto ha convinto i giudici ad avviare un’inda...

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Il ciclista di Cesenatico Marco Pantani, il Pirata come veniva chiamato, forse è stato ucciso. Dopo dieci anni dalla sua tragica morte, avvenuta il 14 Febbraio 2004, il caso si riapre grazie ad una perizia medica voluta dalla famiglia, il cui contenuto ha convinto i giudici ad avviare un’indagine bis. Questa volta l’ipotesi investigativa da cui si parte è quella di “omicidio volontario”. Il fascicolo è nelle mani del pm Elisa Milocco, della Procura di Rimini, ed è naturalmente coperto dal più stretto riserbo.

La mamma di Pantani è stata sempre convinta che il figlio sia stato ucciso e che la sua non fu una morte provocata dall’assunzione accidentale di cocaina. La nuova inchiesta ha come fulcro la perizia medico legale eseguita dal professor Francesco Maria Avato per conto della famiglia Pantani, e che rileva che “le ferite presenti sul corpo di Pantani non sono state auto procurate, ma opera di terzi”.

La Cassazione nel 2011 ha assolto l’unico imputato rimasto nel processo scaturito dalla morte del Pirata, e ha archiviato la morte del ciclista come “conseguenza di altro delitto”. Dopo dieci anni il caso è stato riaperto, stavolta si spera che la verità venga a galla.