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Papa Francesco celebra un matrimonio a sorpresa in aereo

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Carlos e Paula, sposati civilmente, durante il viaggio in Cile hanno confidato a papa Francesco di volersi sposare con rito religioso

Papa Francesco ha ancora una volta spiazzato il mondo intero. Questa volta si tratta di un matrimonio, che il pontefice ha celebrato tra una hostess e uno steward cileni in servizio sull’aereo che lo stava portato da Santiago del Cile a Iquique. Questa è infatti l’ultima tappa del suo viaggio in Cile, prima della partenza per il Perù. Carlos e Paula hanno due figlie di 6 e 3 anni, Isabella e Raffaella, e fino a oggi erano sposati solo civilmente. Non si erano sposati in chiesa perché la loro parrocchia a Santiago del Cile era stata distrutta dal terremoto del 2010, proprio poche ore prima della funzione.

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Durante il volo dal Papa la coppia è andata a chiedere una foto e una benedizione. Hanno poi rivelato a papa Bergoglio detto che in futuro desideravano sposarsi tramite rito religioso. “Sarebbe bello ci sposasse lei in futuro”, gli hanno detto. Così papa Francesco ha risposto: “Volete sposarvi?”. “Sei sicuro?”, ha chiesto poi ironicamente a Carlos. Quindi ha proposto loro di sposarsi in quel momento. Ignazio Cueto, proprietario della compagnia aerea Latam, ha fatto loro da testimone. Su un foglio della compagnia stessa è stato firmato il certificato di matrimonio.

Papa Francesco in Cile

Papa Francesco in Cile ha incontra la minoranza che venne vessata dalla dittatura di Pinochet. In questa occasione ha parlato delle “gravi violazioni di diritti umani”. Nello stesso tempo ha ricordato che alla violenza non si risponde con altra violenza. Essa, infatti, “finisce per rendere falsa la causa più giusta”. Nell’aerodromo di Maquehue, a Temuco, dove durante la dittatura di Pinochet venivano reclusi gli indigeni, papa Francesco ha dunque incontrato la minoranza Mapuche. Si tratta degli indios che ancora abitano questi territori. Il papa ha chiesto a tutti un momento di silenzio per coloro ai quali è toccato “portare sulle spalle il peso di tante ingiustizie”.

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Ogni viaggio internazionale del Papa accende i riflettori su conflitti sovente poco considerati dall’opinione pubblica internazionale. Così è successo anche in Cile, il viaggio numero 22 del suo pontificato. Ora da Santiago, papa Francesco si sposterà di 670 chilometri più a sud, nella capitale della regione dell’Araucanía, sulle rive del fiume Cautín. Qui la comunità Mapuche abita da sempre. La loro cultura e il loro stile di vita sono ancora ben visibili dentro e intorno la città. Sempre qui, ai primi del Novecento, sono inoltre vissuti due famosi premi Nobel: Gabriela Mistral e Pablo Neruda.

La città venne fondata nel 1881 dall’esercito cileno come forte per arginare gli attacchi degli indios. Quegli stessi indios che oggi Francesco è venuto a conoscere e a difendere. I Mapuche vivono nel sud del Cile, ma anche in Argentina. Chiedono in particolare il riconoscimento del proprio territorio, nonché di uno Stato che comprenda buona parte del cono meridionale dell’America Latina, fra Cile e Argentina. A oggi superano i 2 milioni.