In un incontro senza precedenti con i giornalisti, Papa Leone XIV ha sorpreso il mondo con un discorso carico di emozione e riflessione. Svoltosi in Aula Paolo VI, l’intervento del Pontefice ha lasciato senza parole i presenti. Tra i temi trattati, il Papa ha affrontato questioni di grande attualità, offrendo una prospettiva che va oltre la diplomazia religiosa, invitando alla riflessione profonda su pace, giustizia e solidarietà.
Papa Leone XIV tra sorrisi e battute con i giornalisti
Al termine dell’incontro con i giornalisti in Aula Paolo VI, Papa Leone XIV ha salutato i rappresentanti dei media internazionali, fermandosi anche a firmare qualche autografo. Passando vicino a una giornalista vestita di bianco, il Papa ha fatto una battuta sull’“abbinamento” del suo abbigliamento con quello della reporter, posizionandosi accanto a lei per un momento davanti alle telecamere.
Durante i saluti finali, una giornalista lo ha sollecitato a organizzare una partita di tennis di beneficenza per le Pontificie Opere Missionarie, conoscendo la sua passione per questo sport. Il Papa ha risposto con un sorriso: “Certo, va bene”. La giornalista, scherzando, ha aggiunto: “Io porto Agassi”. A quel punto, il Pontefice ha replicato divertito: “Basta che non porti Sinner”, facendo riferimento sia al fatto che il tennista italiano è il numero uno del mondo, sia al doppio senso del suo cognome in inglese, che significa “peccatore”.
Papa Leone XIV sorprende i giornalisti con un appello inaspettato
“Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra. Una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana. Voi siete in prima linea nel narrare i conflitti e le speranze di pace, le situazioni di ingiustizia e di povertà, e il lavoro silenzioso di tanti per un mondo migliore. Per questo vi chiedo di scegliere con consapevolezza e coraggio la strada di una comunicazione di pace“.
Papa Leone XIV ha dichiarato che stiamo vivendo tempi difficili da affrontare e da raccontare, che rappresentano una sfida per tutti, e che non dobbiamo cercare di evitare. Al contrario, ha sottolineato, questi tempi chiedono a ciascuno di noi, nei diversi ruoli e servizi, di non cedere mai alla mediocrità. Il Santo Padre ha affermato che la Chiesa deve accettare la sfida del presente, e ha aggiunto che non possono esistere una comunicazione e un giornalismo separati dal tempo e dalla storia. Citando Sant’Agostino, ha ricordato: ‘Viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi’.
Il Pontefice ha sottolineato che, di fronte al “potenziale immenso” dell’intelligenza artificiale, è necessario agire con “responsabilità e discernimento” per orientare gli strumenti al bene di tutti, affinché possano produrre benefici per l’umanità.
“Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla ‘torre di Babele’ in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi“.
Il Papa ha espresso il suo ringraziamento per quanto i giornalisti hanno fatto per uscire dagli stereotipi e dai luoghi comuni, attraverso i quali spesso si interpreta la vita cristiana e quella della Chiesa.
“Grazie, perché siete riusciti a cogliere l’essenziale di quel che siamo, e a trasmetterlo con ogni mezzo al mondo intero”, ha concluso.