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Patto storico sui migranti in Europa: le preoccupazioni delle Ong

Patto storico sui migranti in Europa

Cosa prevede il nuovo patto sui migranti definito “storico” dall’Europa? E perché ha destato le preoccupazioni delle Ong e le critiche di Orban?

Svolta sui migranti in Europa, arriva un “patto storico” che – nonostante la sua approvazione – ha attirato su di sé le critiche del presidente ungherese Viktor Orban e ha fatto esplodere forti preoccupazioni tra le Ong. Cosa prevede il patto?

Patto storico sui migranti in Europa: cosa prevede

Mentre Bruxelles brinda all’accordo trovato sul tema delle migrazioni, l’Ungheria è pronta a dare battaglia così come le Ong. Queste ultime, in particolare, hanno messo in guardia l’Ue, asserendo che il patto darà il via a un periodo nero per tutto il Vecchio Continente. Ma facciamo un passo indietro. Cosa prevede l’intesa e per quale motivo minaccia di essere così catastrofica per l’Europa?

Il nuovo accordo per le migrazioni e l’asilo raggiunto tra Parlamento e Consiglio europeo dovrebbe, di fatto, rimpiazzare il più che noto accordo di Dublino, introducendo attraverso un pacchetto di cinque regolamenti un rinnovatomeccanismo di solidarietà obbligatorio. Il meccanismo, molto apprezzato dall’Italia, è stato ideato per bilanciare il sistema attualmente in vigore che prevede che soltanto un ristretto numero di Stati membri siano responsabile della quasi totalità delle domande di asilo.

Le disposizioni aggiornate, quindi, prevedono che i Paesi di primo approdo ricevano il sostegno degli altri Stati membri che ricollocheranno i migranti nel proprio territorio e daranno un indennizzo in denaro al Paese che accoglie o acquista direttamente mezzi e strutture per l’accoglienza.

Le critiche di Orban e la preoccupazione delle Ong

Contro il patto storico sui migranti approvato in Europa, si è subito scagliato il presidente ungherese, Viktor Orban. “Nessun migrante entrerà in Ungheria”, ha tuonato. Orban, tuttavia, non è l’unico a non apprezzare i termini dell’accordo. Grande preoccupazione, infatti, è stata espressa dalle Ong e anche dalle opposizioni in Italia.

Per quanto riguarda la Penisola, il Partito Democratico ha bocciato l’intesa sostenendo che racchiuda in sé molte ombre. Il riassunto dei parlamentari dem è che “basta pagare per non accogliere”.

L’attenzione delle Organizzazioni non governative, invece, si è focalizzata su un altro punto del patto. Con la riforma del regolamento Eurodac, verrà attuato un potenziamento della banca dati comune per contrastare l’attività dei trafficanti e le frodi all’ingresso con uno screening più preciso al quale verrà sottoposto chiunque giunga su suolo europeo. Ci si potrà avvalere, ad esempio, di immagini del volto e di impronte digitali per verificare l’identità dei migranti. L’iniziativa riguarderà anche i bambini dai sei anni in poi in modo tale da prevenire abusi o sparizioni di minori. I metodi annunciati dall’Ue, tuttavia, sono stati considerati “troppo invasivi” dalle opposizioni e sono stati denunciati rischi soprattutto nel caso di bambini non accompagnati.

Infine, è stato deciso di snellire la procedura di asilo e di rimpatrio alle frontiere. Le nuove regole si pongono come obiettivo la velocizzazione dell’analisi delle domande. I richiedenti asilo che riceveranno esito negativo alle richieste inviate, poi, saranno rimpatriati in meno di 12 settimane.

È prevista anche la costruzione di nuovi centri di accoglienza nei Paesi di primo ingresso e ogni Stato membro dovrà processare un numero massimo di domande.

Piantedosi commenta il patto storico sui migranti in Europa

A seguito dell’approvazione del patto storico sui migranti in Europa, è intervenuto il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi. Il ministro, commentando l’accordo raggiunto, ha sottolineato che l’intesa rappresenta un passo cruciale per tutto il Vecchio Continente che aiuterà a gestire i flussi e a ostacolare l’attività dei trafficanti di esseri umani.

Piantedosi ha anche dichiarato che i negoziati andranno avanti per tradurre in testi giuridici l’accordo politico. In questa fase, verranno introdotti nuovi dettagli e fatti i necessari aggiustamenti al fine di conferire il più alto grado di chiarezza a tutte le procedure stabilite.