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Pensione anticipata: le strade per lasciare il lavoro prima dei 67 anni

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Da quota 100 all'isopensione: ecco le vie d'accesso alla pensione anticipata nel 2021 per lasciare il lavoro entro i 67 anni

Le vie d’accesso alla pensione nel 2021 sono differenti, e spesso difficoltose: da quota 100 al riscatto della laurea light, all’isopensione, facciamo un punto su come uscire dal mondo del lavoro entro i 67 anni.

Pensione anticipata, l’uscita principale

L’uscita principale stabilita dalla Riforma Fornero è quella della pensione di vecchiaia. Questa tipologia richiede 67 anni di età e 20 anni di contributi fino al 2022, sommati anche presso più Gestioni Inps e Casse professionali. Se possedete tali requisiti, è consentito il recesso senza giustificati motivi da parte dei datori di lavoro del settore privato e il collocamento a riposo nel pubblico impiego. La Riforma Fornero aveva introdotto una pensione di anzianità contributiva “anticipata” che riduceva l’assegno nel caso di lavoratori con meno di 62 anni di età. Il meccanismo è stato abrogato e i requisiti contributivi della pensione anticipata sono stati congelati fino al 2026. Il requisito contributivo è quindi pari a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indifferentemente tra lavoratori dipendenti o autonomi.

Pensione anticipata: quota 100

Per ottenere l’accesso alla pensione Quota 100 è necessario maturare entro fine 2021 un’età anagrafica di 62 anni e una contribuzione di 38 anni (i contributi possono essere sommati fra tutti quelli delle Gestioni Inps, ma non con quelli delle casse professionali). Se possedete i requisiti, si apre una finestra che per i lavoratori privati è pari a 3 mesi, per il solo pubblico impiego è pari a 6 mesi. Quota 100 non prevede alcuna penalizzazione nel calcolo, ma attiva un divieto di cumulo reddituale per qualsiasi reddito di lavoro (tranne per i 5.000 euro lordi annui di lavoro autonomo occasionale) fino all’età della pensione di vecchiaia.

Pensione anticipata, l’opzione donna

Un’altra tipologia di pensionamento anticipato è disponibile per uomini e donne con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, nei confronti dei soggetti che hanno lavorato prima dei 19 anni  per almeno 12 mesi, in modo effettivo anche in modo non continuativo e che risultino in possesso di anzianità contributiva ante 1996. In questo caso vige l’incumulabilità dei redditi di lavoro fino alla maturazione del requisito ordinario della pensione anticipata. Per questa forma è richiesta una certificazione Inps da chiedere entro il 30 novembre di ciascun anno. Inoltre, il requisito contributivo di 41 anni è congelato fino al 2026 e prevede una finestra pari a 3 mesi. La legge di bilancio del 2021 ha esteso i termini della pensione esclusivamente contributiva, l’Opzione Donna che richiede ora di maturare i requisiti anagrafici e contributivi entro fine 2020. I requisiti rimangono gli stessi: 58 anni anagrafici e 35 anni di contributi effettivi. Le finestre di attesa, che possono sforare oltre il 2020, sono di 1 anno per le dipendenti e 6 mesi in più per le autonome.

Pensione anticipata, l’isopensione

L’isopensione consiste in un prepensionamento attivabile dai datori di lavoro con più di 15 lavoratori, con costi unicamente a carico dell’azienda. Ciò permette un anticipo dell’accesso a pensione fino a 7 anni nel caso di esodi collocati entro il 30 novembre 2023. La durata massima dell’esodo è di 7 anni fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata. Per accedere all’isopensione l’azienda esodante deve riconoscere al lavoratore un assegno di valore pari alla pensione maturata al momento dell’uscita e una contribuzione previdenziale piena calcolata sulla media degli stipendi degli ultimi 48 mesi. Durante l’esodo si può cumulare l’isopensione con qualsiasi reddito di lavoro dipendente e autonomo.

Pensione anticipata, il riscatto agevolato della laurea

Un’altra opzione è il riscatto di laurea agevolato: è una formula stabile di incremento dei periodi di studi richiedibile da chi ha almeno 1 contributo nelle gestioni Inps, con domanda telematica a Inps anche dopo il 2021. Vi può accedere chi ha studiato dopo il 1995 senza alcuno svantaggio ed è alternativo al metodo classico che calcola l’onere di riscatto sulla base dell’ultima retribuzione lorda. Questo metodo incrementa di poco la pensione, con una stima di poco più di 20 euro lordi in più al mese di pensione per ogni anno riscattato. Per i lavoratori che hanno studiato prima del 1996, è necessario optare per il metodo contributivo per accedere al riscatto agevolato. Questa opzione è disponibile per chi ha meno di 18 anni di contributi, almeno 15 anni di contributi di cui almeno un contributo prima del 1996 e non meno di 5 anni dopo il 1995.