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Peppina dovrà abbandonare la sua casa: respinto il ricorso

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Giuseppa Fattori, per tutti Peppina, ha dovuto abbandonare la sua casa: i giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla famiglia della novantacinquenne.

Peppina, l’anziana novantacinquenne di San Martino di Fiastra, dovrà lasciare la sua casetta di legno. Quella vera, di case, gliel’aveva già portata via il terremoto. La decisione è stata presa dai giudici che hanno analizzato il ricorso presentato dalla famiglia in seguito al mancato condono edilizio per la casetta in legno. La Procura ne ha comunicato l’esito alla famiglia. Una questione che ha suscitato molto scalpore e polemica in tutta Italia: anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini si è recato in visita da Peppina e dai suoi familiari per portare solidarietà.

Peppina lascia la casa

Così, dopo il parere contrario dei giudici, Peppina ha dovuto lasciare la sua casetta in legno. Lo ha fatto, tra le lacrime, accompagnata dai suoi familiari. Il terremoto che lo scorso anno ha devastato il Centro Italia le aveva distrutto il tetto della casa in cui viveva da una vita e, per non farla allontanare più di tanto, i familiari le avevano fatto costruire una casetta in legno. Il condono edilizio che aspettavano, però, non è arrivato e nel giro di 24 ore dal provvedimento dei giudici Peppina ha dovuto lasciare la sua casa.

Giuseppa Fattori, questo il nome dell’anziana novantacinquenne, sarebbe sprovvista dell’apposita auorizzazione paesaggistica e la sua casetta di legno costituisce un reato di aggravamento dell’abuso edilizio. Una scelta, quella dei giudici, che ha fatto molto discutere: l’anziana ha già perso la sua casa e i ricordi di una vita con il terremoto e oggi le viene tolta anche la possibilità di rimanere nei dintorni della casa. Ad avere l’ultima parola è stato il Tribunale del Riesame che ha respinto il ricorso presentato da Peppina e dai suoi familiari.

La sentenza del Tribunale

Commenti duri, oltre che da parte dei familiari, sono arrivati anche dall’avvocato difensore di Peppina. Bruno Pettinari, legale della famiglia attori, ha sottolineato come la magistratura non percepisce la portata del dramma della novantacinquenne: “Non si può capire – ha commentato Pettinari – cosa si prova a perdere due volte la propria casa, stando a 50 chilometri di distanza“. Eppure per la magistratura quella casetta in legno non può essere abitata.

Il Tribunale del Riesame di Macerata ha, infatti, deciso di mettere sotto sequestro la casetta in legno che i familiari di Peppina hanno costruito vicino alla sua, distrutta dal terremoto, perchè manca l’autorizzazione paesaggistica. “Un vizio insanabile“, secondo quanto afferma il procuratore capo Giovanni Giorgio. La famiglia aveva presentato ricorso dopo aver avviato la procedura per la sanatoria che avrebbe permesso di mantenere la cubatura complessiva dell’immobile.

Il ricorso

La casetta di legno, come ha sostenuto in Tribunale l’avvocato Pettinari, è terminata: per questo motivo, dunque, non possono essere valutate esigenze di tipo cautelare, perchè non sussistono pericoli. Nello specifico del vizio insanabile di cui parla il Procuratore Capo l’avvocato della famiglia Fattori ha sottolineato che la famiglia si è già messa in moto per richiedere la sanatoria.

Il procedimento avviato dalla famiglia prevede l’abbattimento delle strutture danneggiate dal terremoto, in modo che la cubatura complessiva della proprietà rimanga invariata e la nuova casetta in legno possa essere inserita nel condono edilizio. Ma il collegio dei giudici non ha accettato il ricorso e Peppina è stata costretta ad abbandonare la sua casetta e a staccare tutti gli allacci delle utenze che sono stati fatti con la linea della vecchia casa, distrutta dal terremoto.