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Piano per il razionamento del gas in Italia: quali sono le misure sul tavolo del governo

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Il Governo Draghi sta lavorando a un piano per il razionamento del gas in Italia: quali sono le principali misure previste?

Piano per il razionamento del gas in Italia: quali sono le misure sul tavolo del Governo? L’esecutivo di Mario Draghi sta valutando diverse iniziative che spaziano dallo smart working nella Pubblica Amministrazione al riscaldamento.

Piano per il razionamento del gas in Italia

Dallo smart working per i dipendenti pubblici alle insegne dei negozi spente dopo le 23 e al riscaldamento da accendere 15 giorni dopo e per un’ora e un grado in meno. Sono alcune delle principali misure al vaglio del Governo rispetto al piano di risparmio energetico sul quale l’esecutivo è al lavoro mentre l’Europa sta lavorando sul price cap. Per varare le misure, tuttavia, persiste il problema delle risorse da usare per finanziare le iniziative. Risorse che dovrebbero essere ricavate dalla tassa sugli extraprofitti delle aziende dell’energia che, tuttavia, ha portato nelle casse dello Stato solo 1 dei 10 miliardi previsti. Proprio per questo motivo, sono sempre di più le forze politiche che chiedono di procedere con lo scostamento di bilancio.

Il piano di risparmio energetico dovrebbe essere varato entro la prossima settimana mentre è attesa entro i primi giorni di settembre la proroga per gli sconti sulle accise che verranno estesi fino al 5 ottobre.

Quali sono le misure sul tavolo del Governo

Per quanto riguarda le misure che il Governo Draghi sta valutando di inserire nel piano di risparmio energetico, La Repubblica le ha riassunte nel seguente modo:

  • Smart working per tutti i dipendenti pubblici: la misura porterebbe risparmi significativi sul tavolo dell’esecutivo che, intanto, ha già deciso di abbassare il termostato di un grado in tutti gli uffici. Il lavoro da remoto consentirebbe di ottenere un risparmio dell’8% sui consumi;
  • Accendere i riscaldamenti con 15 giorni di ritardo: in questo modo, si avrebbe un risparmio del 17,5% dei consumi totali delle abitazioni. Con un’ora in meno di accensione, si avrebbe un ulteriore risparmio del 3,6%;
  • Taglio dell’illuminazione pubblica e delle insegne dei negozi: già ora si prevede una riduzione del 40% nelle aree urbane mentre negli esercizi commerciali le luci verranno spente alle 23;
  • Imprese energivore: l’esecutivo prevede tagli della produzione e compensazioni mentre l’industria manifatturiera avrà 50 miliardi di extracosti da sostenere.