Sta suscitando molto scalpore la vicenda del pilota russo di kart che fa il saluto romano sulle note dell’Inno di Mameli: come spiegano i media ed alcuni espliciti video il 15enne Artyom Severyukhin ha pensato così di celebrare il podio nel campionato europeo. L’episodio si è verificato a Portimao in Portogallo, dove l’Inno di Mameli e la bandiera tricolore avrebbero dovuto celebrare la bella vittoria sportiva del giovanissimo Severyukhin, vincitore della gara d’esordio del campionato europeo juniores di kart, e invece sono diventati oggetto di un accostamento del tutto gratuito ed irrutuale.
Pilota russo fa il saluto romano
Nella gara Severyukhin ha preceduto l’inglese Joe Turney e lo svedese Oscar Pedersen. L’ordine ufficiale sul sito FIA è esplicito: di fianco ai nomi dei suoi colleghi ci sono le bandiere delle rispettive nazioni ma vicino a quello del russo c’è il tricolore. Perché? Perché a causa dei divieti FIA imposti dalla guerra di Mosca a Kiev Severyukhin non può gareggiare per la Russia.
La bandiera italiana “prestata” e quel gesto
La Federazione Internazionale dell’Automobile aveva consentito, come già è avvenuto nel tennis, che i piloti russi possano individualmente competere sotto altri colori ed il 15enne kartista ha scelto quelli italiani. E alla fine della gara, non si è capito bene se per protestare contro quella situazione, ovviamente imbeccato dato che è un adolescente, o se per altri motivi tutti suoi (e tutti discutibili), il ragazzino ha alzato il braccio durante l’Inno di Mameli ad emulare un saluto romano.