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Boom di like per Luigi di Maio dopo il servizio delle Iene

Il consenso degli elettori per M5S in aumento

Il servizio de Le Iene sul lavoro nero nell'azienda edile del padre di Luigi Di Maio ha accresciuto il consenso del vicepremier e di M5S.

Se gli oppositori del Movimento 5 Stelle si auguravano che il servizio de Le Iene sul caso dell’operaio costretto a lavorare in nero per l’azienda edile di Antonio di Maio, facesse abbattere su M5S e su Luigi Di Maio una bufera di dissenso, i sondaggi hanno abbattuto le loro speranze. Sembra infatti che il sostegno per Luigi Di Maio sia aumentato: sono moltissimi i messaggi di solidarietà che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha ricevuto. “Questi servizi non fanno altro che accrescere la mia stima in te” si legge sulle pagine social del vicepremier.

Like e consensi per M5S e Di Maio

Il videomessaggio di Maria Elena Boschi e le accuse di Matteo Renzi non hanno raggiunto l’obiettivo auspicato. Luigi Di Maio non è stato affossato dal dissenso dagli elettori, anzi, i suoi seguaci sono aumentati. Sicuramente l’aiuto di Alessandro Di Battista è stato significativo. L’ex parlamentare M5S con un video su Facebook ha infatti fornito le argomentazioni che gli elettori cercavano per difendere il loro leader e per distanziarsi ancora di più dai membri del PD che sono intervenuti in merito alla vicenda.

Trasparente e cristallino come l’acqua fresca” scrive qualcuno. Per restituire quest’immagine di immacolata onestà il vicepremier ha infatti postato sui propri profili social i “i documenti che dimostrano l’assunzione nell’azienda di mio padre e le relative buste paga per il periodo di lavoro“. Insieme ha pubblicato anche “le mie dichiarazioni patrimoniali e di reddito da quando sono parlamentare e da quando sono ministro“. “Massima trasparenza, sempre” ha asserito il vicepremier.

Pare che, a spuntarla in questa vicenda, sia stato proprio Luigi Di Maio. Nonostante qualcuno non si lasci incantare -“Ma tu pensa se fosse venuto fuori sul padre di Renzi quanto avresti sbraitato, accusato, infangato… Ti sta bene” si legge tra i commenti – alla fine prevale il consenso. I follower del ministro sono infatti in aumento e sembra che, la maggioranza, stia dalla parte di chi dice che: “Chi se ne frega di queste fesserie. Andiamo avanti a testa alta“.