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Global compact, Salvini "Il governo non firmerà"

Salvini, no a Global compact

Il vicepremier ha annunciato che il governo non firmerà a Marrakech il Global compact, il documento dell'Onu sull'emergenza immigrazione.

Il governo fa un passo indietro sul Global compact on migration. Ad annunciarlo è Matteo Salvini, durante un intervento alla Camera in occasione del voto al dl sicurezza. Il vicepremier ha dichiarato che l’Italia non firmerà l’accordo e non parteciperà al vertice di Marrakech, durante il quale è prevista la sottoscrizione del documento. La decisione, ha spiegato il ministro, non spetta a Palazzo Chigi ma al Parlamento: “Il governo italiano non andrà a Marrakech, non firmerà alcunché, ma a decidere sarà questa aula”.

Conte “Chiediamo dibattito parlamentare”

Le dichiarazioni del leader della Lega hanno provocato l’immediata indignazione da parte dell’opposizione, in particolare Pd e Leu. I dem hanno sottolineato l’incoerenza dell’esecutivo, che ha così smentito le parole pronunciate di Giuseppe Conte durante l’incontro al Palazzo di Vetro del 26 settembre. Allora, il premier aveva assicurato l’adesione dell’Italia al Global compact, con la successiva conferma del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. “Il Global compact è assolutamente compatibile con la nostra strategia. Ho condiviso il piano con i miei partner Ue, non ho cambiato idea, ma essendo un documento che ha valore politico abbiamo convenuto che forse è giusto creare un passaggio parlamentare, in cui far condividere da parte di tutti ciò che stiamo facendo”, così il premier ha giustificato le parole di Salvini. La decisione deriva dal fatto che si tratta di “un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini. Riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera”.

M5S, spaccatura nella maggioranza

Non c’è unanimità nell’adesione del Movimento alle parole di Salvini. Giuseppe Brescia, presidente della Commissione affari costituzionali alla Camera, ritiene che il Global compact debba essere “sottoscritto assolutamente. Non cadiamo nelle trappole dell’opposizione su un atto, tra l’altro, non vincolante. Abbiamo bisogno di una gestione globale sull’immigrazione. Il ministro Moavero ha spiegato cosa prevede. Esattamente le stesse cose che chiediamo all’Ue”.

Una spaccatura che, secondo Fratelli d’Italia, potrebbe portare alla caduta del governo. Giorgia Meloni ha più volte definito “folle” un documento che “distrugge di fatto i confini e gli Stati nazionali favorendo l’immigrazione incontrollata“. Durante una votazione sull’accordo, “M5S e Pd direbbero di sì e questo significherebbe sconfessare tutte le politiche fatte finora sull’immigrazione“. Dunque “o l’Italia dice no o Salvini prenda in considerazione l’ipotesi di dire basta a questo governo”.

Global compact on migration

Si tratta di un accordo proposto dall’Onu il 19 settembre 2016, con l’approvazione dell’allora presidente Obama e l’adesione del governo Gentiloni. Ma con l’elezione di Donald Trump è stato registrato un significativo passo indietro degli Usa. In Europa, oltre al governo gialloverde, si sono detti contrari anche i Paesi di Visegrad. L’obiettivo del documento è individuare procedure condivise dalla comunità internazionale per fronteggiare l’emergenza immigrazione.