> > Sea Watch, Salvini scrive una lettera a Conte dopo i richiami dell'Onu

Sea Watch, Salvini scrive una lettera a Conte dopo i richiami dell'Onu

conte e salvini

Il ministro ribadisce al premier Giuseppe Conte la sua linea: divieto assoluto di sbarco per i migranti a bordo della nave Sea Watch 3.

La nave Sea Watch è ferma da 9 giorni a 15 miglia dal porto di Lampedusa. Matteo Salvini, a riguardo, ha scritto una lettera al premie Giuseppe Conte per ribadire la sua linea di porti chiusi. Inoltre, il ministro degli Interni ha chiesto all’Olanda un intervento, dal momento che sulla nave sventola la bandiera di quella nazione. Serve, secondo il leader della Lega “nuova energica iniziativa di sensibilizzazione”.

La richiesta dell’Onu

Sul caso della Sea Watch è intervenuta anche l’Organizzazione della Nazioni Unite: “L’Italia ha la responsabilità di far sbarcare queste persone” ha riferito. Inoltre, “nessuno dovrebbe tornare” in Libia, in quanto non è un porto sicuro. Con queste parole, Babar Baloch, portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati ha aggiunto che i 43 migranti a bordo “devono essere sbarcati, è un obbligo sancito dalle norme internazionali”. Anche il Papa invita al dialogo con i musulmani e ‘a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria’.

La lettera di Matteo Salvini

Il vicepremier ha inviato una lettera a Giuseppe Conte e la stessa è stata recapitata per informativa anche a Enzo Moavero, titolare della Farnesina. “A fronte della presenza della nave Sea Watch 3 al largo delle nostre coste e della possibile evoluzione della situazione a bordo, ritengo necessario che la perdurante efficacia del provvedimento di divieto di ingresso, transito e sosta della nave nel mare territoriale nazionale sia accompagnata da un’energica nuova iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell’autorità dei Paesi Bassi, quale stato di bandiera”. Secondo Matteo Salvini, dunque, all’Olanda spetta il “responsabile esercizio dei propri poteri sovrani sulla nave e sulle persone a bordo, nonché sulla conseguente esigenza di porre in essere, prontamente ed efficacemente, ogni azione necessaria, anche sotto il profilo dell’ordine pubblico, affinché sia assicurato il rispetto integrale del complessivo quadro normativo”.

L’attacco alla Ong

Matteo Salvini ha, inoltre, specificato nella sua lettera che la Ong ha tenuto una “condotta la cui gravità è resa palese dalla ferrea volontà” di voler approdare in Italia dopo aver rifiutato il porto sicuro “offerto dalle competenti autorità libiche”. Anche la permanenza al porto di Lampedusa denota una condotta grave. Infine, secondo il ministro del Viminale, “non appare potersi legittimamente consentire ad alcuno di decidere autonomamente, al di fuori dell’esistente quadro giuridico, dove e come condurre cittadini di paesi terzi”.