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Francia e Germania attaccano l'Italia sulla gestione della Sea Watch

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Il ministro dell'Interno francese Castaner ha accusato il governo italiano di mancata solidarietà nei confronti degli altri paesi europei.

A poche ore dall’annuncio di Matteo Salvini di ricollocare i 41 migranti della Sea Watch in cinque paesi europei (Francia, Germania, Finlandia, Portogallo e Lussemburgo), alcuni di questi hanno già dato la propria disponibilità. Pur rispondendo affermativamente all’appello, non sono però mancate accuse e polemiche proprio nei confronti del ministro dell’Interno. Francia e Germania in particolare hanno rimproverato la politica dei porti chiusi varata dal governo italiano e la criminalizzazione dei salvataggi in mare attuata da Salvini.

Le parole di Francia e Germania

Mentre la capitana Rackete veniva condotta agli arresti domiciliari presso l’isola di Lampedusa, rischiando dai 3 ai 10 anni di carcere con l’accusa di violenza a nave da guerra, dalla Francia è arrivato il primo sì all’accoglienza di una parte dei migranti. Il ministro dell’Interno transalpino Christophe Castaner ha infatti dichiarato: “La Francia è pronta ad accogliere 10 persone bisognose di protezione tra quelle che saranno sbarcate dalla Sea Watch 3, al pari di altri partner europei che hanno preso simili impegni”.

Castaner ha tuttavia continuato il suo discorso attaccando l’Italia, la quale con le sue azioni avrebbe minato i fondamenti di solidarietà che stanno alla base dell’Europa: “L’attuale governo italiano fa la scelta di soluzioni non concertate con i suoi partner europei, denunciando una mancanza di solidarietà dell’Europa e dei suoi Stati membri. Ha infatti annunciato una chiusura dei suoi porti in violazione del diritto internazionale del mare”.

Ulteriori critiche, seppur di diversa natura, arrivano invece dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che afferma: “Salvare le vite umane è un dovere umanitario, non può essere criminalizzato”.

La risposta del governo italiano

Non si sono fatte attendere le risposte dell’esecutivo italiano. Il capo del Viminale Matteo Salvini ha affermato in diretta a SkyTg24 la sua volontà nel perseguire la politica dei porti chiusi: “Difendere i confini nazionali non è un diritto ma un dovere. L’Italia non prende lezioni da nessuno e dalla Francia in particolare: Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia, abbandonava immigrati nei boschi italiani”.

Parlando invece delle eventuali condanne pendenti sulla capitana Carola Rackete è intervenuto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che tramite il profilo ufficiale della Farnesina ha affermato: “Nei confronti della Comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, è stata aperta un’inchiesta e adottate misure da parte della magistratura italiana. In base alla nostra Costituzione, i giudici hanno piena indipendenza dal Governo. Con rispetto e fiducia ne attendiamo, dunque, le decisioni”.

Dello stesso tono le dichiarazioni del Vicepremier Luigi Di Maio: “Trovo assurda l’escalation di insulti e di toni offensivi registrata nelle ultime ore. Non capisco l’esigenza di mettere in piedi questo circo mediatico. Uno Stato sovrano ha le leggi e le fa rispettare. Punto. La capitana verrà giudicata da giudici sulla base delle leggi dello Stato italiano”.