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Accordo Pd-M5s, chi sono i possibili premier

Accordo Pd M5s possibili premier

Sono ancora in corso le trattative verso un possibile accordo tra Pd e M5s: ecco i nomi dei possibili candidati alla presidenza del Consiglio.

Per conoscere il futuro della politica italiana bisognerà attendere martedì 27 agosto, giorno in cui comincerà la seconda tornata di consultazioni in Quirinale per la formazione di un nuovo governo. Il presidente della Repubblica ha concesso altri quattro giorni ai leader politici per svolgere trattative necessarie ad arrivare a un’intesa. Tra le ipotesi più discusse di queste ore delicate c’è quella di un accordo Pd-M5s: ecco, in caso di esito positivo, quali potrebbero essere i possibili premier.

Accordo Pd-M5s, premier

Resta ancora incerto il futuro di un eventuale accordo tra Pd e M5s. L’assenza, nel discorso che Luigi Di Maio al termine del colloquio con il presidente Sergio Mattarella, di un qualsiasi esplicito riferimento all’apertura a un’intesa con il Pd e il decalogo pentastellato, che assomiglia più al programma di un governo monocolore che a un compromesso con i dem, fanno pensare gli ostacoli da superare siano ancora molti.

Proprio a causa delle divergenze tra i due partiti, diversi osservatori politici ritengono probabile che, in caso di governo Pd-M5s, l’incarico di premier verrebbe affidato a una figura terza, neutrale rispetto ai due schieramenti. Nelle ultime ore, circolano i nomi di Enrico Giovannini e Massimo Brey.

Enrico Giovannini

Il primo nome del toto-premier in caso di esecutivo giallorosso proviene dal mondo della finanza. L’economista Enrico Giovannini, ex presidente dell’Istat, non è un volto nuovo del panorama politico. Ha ricoperto l’incarico di ministro del Lavoro nel governo di Enrico Letta. Recentemente ha commentato con favore alcune misure proposte dal M5s.

Massimo Brey

Anche Massimo Brey ha fatto parte della squadra di governo di Enrico Letta. Figura vicina a Dalema, Brey è stato ministro dei Beni culturali. Dopo aver lasciato la politica, ha diretto l’Enciclopedia Treccani. Ha militato tra le fila del Pd, di cui è stato parlamentare, ma si è dimostrato vicino anche al Movimento. Lo stesso Davide Casaleggio lo ha chiamato come ospite e relatore alla riunione annuale in memoria del padre.