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Movimento 5 Stelle, fumata nera per l'elezione dei capigruppo

Movimento Cinque Sttelle capigruppo

Per essere eletti serve la maggioranza assoluta delle preferenze, quantificate rispettivamente in 54 al Senato e 109 alla Camera.

I deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle sono chiamati a eleggere i loro nuovi capigruppo sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Stefano Patuanelli, ex capogruppo al Senato, svolge infatti il ruolo di ministro dello Sviluppo Economico, mentre Francesco D’Uva, prima capogruppo alla Camera, è stato ora nominato questore.

Capigruppo Movimento 5 Stelle

Le votazioni si sono però concluse in nulla. Per essere eletti si ha infatti bisogno della preferenza del 50% più uno di deputati e senatori. Cifra ben lontana dai voti che hanno ottenuto i candidati a ricoprire questo ruolo.

Alla Camera i grillini vantano di 216 deputati, dunque le preferenze necessarie alla nomina sono 109. Ma il più votato, Francesco Silvestri, ne ha totalizzate soltanto 67. Segue Raffaele Trano, con 61 voti e Anna Macina, che i più davano come favorita, con 33. Ci sono poi state 17 schede bianche e 4 nulle.

Al Senato invece il Movimento Cinque Stelle vanta di 106 senatori, per cui la quota da raggiungere per diventare capogruppo è di 54 voti. Quasi vicino alla soglia è stato Gianluca Perilli, fermo sostenitore del Conte bis e dell’alleanza con i dem, con 43 voti. Netto il distacco con i rivali Danilo Toninelli, ex ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Stefano Lucidi e Marco Pellegrini. I tre hanno ottenuto rispettivamente 25, 15 e 14 voti.

Entrambe le votazioni dovranno quindi essere ripetute a data da destinarsi. In molti vedono in questi risultati una dimostrazione della difficoltà di conciliare le molte correnti presenti all’interno del Movimento, ognuna rappresentata da uno dei candidati.