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Inchiesta Report, Salvini e i post sponsorizzati diretti ai minorenni

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Come mostrato dalla trasmissione di Rai 3, Matteo Salvini è l'unico tra i politici a indirizzare i suoi post sponsorizzati agli utenti minorenni.

Nella seconda parte dell’inchiesta di Report sulla Lega di Matteo Salvini e sui suoi legami con la Russia di Putin viene dedicato uno spazio anche al sistema di sponsorizzazione dei post Facebook dei partiti. In questa piccola sezione dell’inchiesta viene infatti posto l’accento sulla curiosa modalità con cui il leader del Carroccio pianifica le sponsorizzazioni dei suoi contenuti web. Se infatti quasi tutti i politici indirizzano i post solo a utenti maggiorenni, Salvini lo fa anche con i minori di 18 anni.

Inchiesta Report su Salvini, le sponsorizzazioni

Come illustrato dal programma condotto da Sigfrido Ranucci, il sistema delle sponsorizzazioni è ampiamente utilizzato dai partiti politici per poter veicolare sui social i propri contenuti. Essi sostanzialmente pagano Facebook affinché renda visibili i loro post a determinati gruppi di persone, organizzati per fascia d’età o per collocazione geografica.

Quello delle sponsorizzazioni è ovviamente uno strumento che richiede ingenti risorse economiche per poter essere sfruttato a dovere. Come mostra Report, nell’ultimo anno ad esempio Matteo Renzi ha speso 56.632 euro per rendere visibili i propri post, mentre il M5s ne ha spesi 49.999 sempre nello stesso periodo di tempo.

Il target dei minorenni

Un caso a parte è però quello di Matteo Salvini, che come spiegato dalla trasmissione ha speso oltre 140mila euro solo in inserzioni su Facebook. Tralasciando la quantità di denaro utilizzata, ben superiore a quella di altri partiti, salta inoltre all’occhio come tra le indicazioni che Salvini da al social network ci sia quella di rendere visibile i suoi post ad una specifica fascia anagrafica, solitamente ignorata dagli altri politici: quella dei ragazzi dai 13 ai 17 anni. I giovani di quella fascia d’età sono infatti mira dei post del leader leghista, quasi a voler fidelizzare il più presto possibile il suo potenziale futuro elettorato per gli anni a venire.