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Di Maio contro Salvini e Italia Viva: il durissimo attacco

Di Maio Carta Bianca

Nel corso di una lunga diretta Di Maio si è scagliato prima contro Matteo Salvini sul caso Cucchi e poi contro Italia Viva

Nel corso di una diretta su Facebook, Luigi Di Maio si è duramente scagliato contro alcuni avversari politici riservandosi però l’attacco più duro nei confronti di Matteo Salvini. Il tema è il caso Cucchi e la sentenza recentemente pronunciata in primo grado che ha condannato due carabinieri a 12 anni di reclusione. Il leader della Lega aveva subito commentato l’accaduto con parole pesanti, che non sarebbero piaciute all’attuale ministro degli Esteri il quale ritiene che il leghista debba porgere le sue scuse alla famiglia di Stefano.

Di Maio contro Salvini

Salvini, non puoi dire che la sentenza su Cucchi dimostra che la droga fa male. Cosa significa? Che se uno sbaglia nella vita deve essere pestato a morte? Credo che sarebbe meglio porgere le scuse” ha detto Luigi Di Maio rivolgendosi all’ex alleato di governo. “Nessuno – ha proseguito – deve provare a criminalizzare i Carabinieri: questa sentenza dimostra che lo Stato è in grado di processare se stesso ed espellere chi sbaglia“. Tali parole sono state riprese e condivise dal leader dell’Emilia Romagna, Massimo Bugani: “La droga fa male è vero, ma è evidente che fa molto più male incontrare picchiatori che infangano la divisa che portano e che danneggiano i loro colleghi bravi e coscienziosi“.

L’attacco a Italia Viva

Salvini, tuttavia, non è stato l’unico a finire nel mirino di Luigi Di Maio, che ha attaccato anche Italia Viva in relazione all’emendamento presentato per togliere il carcere ai grandi evasori. Quello che il ministro si augura è che sia trattato “solo di una provocazione” in quanto per il Movimento 5 Stelle, il carcere ai grandi evasori è un punto fondamentale del programma. “Abbiamo visto che i contribuenti con cartelle sopra i 500 mila euro producono il 67,9% dell’evasione accertata e che se contiamo gli evasori a partire dai 100.000 euro l’evaso accertato arriva addirittura all’83% del totale“.