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Coronavirus Piemonte, Cirio a Conte: "In 3 giorni rianimazione satura"

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Il governato del Piemonte Cirio, ha scritto una lettera a Conte nella quale esprime la sua preoccupazione riguardo l'emergenza coronavirus.

“Le nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni – così scrive Cirio al premier Conte – i casi di contagio (da coronavirus ndr.) in Piemonte raddoppieranno, avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale”. Il governatore, quindi, ha chiesto un robusto intervento affinché si possa limitare la diffusione del virus. “Abbiamo bisogno di materiali, uomini”, prosegue Cirio, perché “la situazione è drammatica“. La lettera arriva in una delle giornate più difficili, dove sono state registrate oltre 3 mila positività e un numero di morti elevatissimo.

Coronavirus Piemonte, Cirio a Conte

Alberto Cirio, il governatore del Piemonte, ha scritto una lettera al premier Conte per descrivere il dramma del coronavirus che si sta abbattendo sulla Regione. “Comprendiamo bene che la situazione sia difficile in tutto il Paese – scrive il governatore -, ma il nostro caso insieme a quello della Lombardia non lascia più neanche un minuto da perdere“. la Regione, dall’inizio dell’epidemia, “sta facendo miracoli“.

Cirio, nella lettera firmata anche dal commissario straordinario per l’emergenza della Regioen Vincenzo Coccolo, ricorda quanto fatto fino a ora. “Abbiamo incrementato di oltre il 65% i posti di terapia intensiva, insieme al Veneto siamo tra le Regioni che hanno fatto in questo senso lo sforzo più grande”. Tutto questo, però, “non basta”.

Priorità e urgenza

La richiesta del governatore e della giunta regionale, quindi, è quella di istituire un piano di emergenza per il Piemonte. “Nel distribuire gli aiuti, Roma deve tener conto delle proiezioni regionali di sviluppo del contagio”, ha scritto ancora Cirio, che parla di “approvvigionamenti bloccati alle frontiere”.

Rispetto all’ultimo decreto varato dal’esecutivo, inoltre, Cirio ritiene “un bene che il governo abbia compreso la necessità di varare delle misure unificate per tutto il territorio nazionale. Il provvedimento recepisce una parte delle nostre istanze”. Tuttavia, precisa infine, “avremmo voluto che l’attività motoria fosse limitata a ragioni di salute. Non si fa cenno, inoltre, agli assembramenti davanti ai distributori automatici di cibi e bevande, né si parla purtroppo dei mercati e delle modalità per evitare l’assembramento negli esercizi commerciali, in special modo la domenica”.