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Massimo Paolucci global advisor per il Coronavirus, nonostante il fallimento nell'emergenza rifiuti

Massimo paolucci, global advisor nell'emergenza coronavirus

Massimo Paolucci, dopo una fallimentare gestione commissariale nel caso dei rifiuti campani, sarà global advisor nella commissione per l'emergenza Coronavirus.

Dieci anni fa in un libro ‘La Peste’, scritto insieme all’ex senatore Tommaso Sodano, raccontammo il disastro rifiuti in Campania. Il libro diventò occasione di dibattito nelle trasmissioni di Michele Santoro, Riccardo Iacona, lo presentammo con politici, attivisti, magistrati. In una ricordo la presenza dell’allora militante grillino e oggi Presidente della Camera Roberto Fico. In quel libro descrivemmo la fallimentare gestione commissariale, ricordando anche la figura del commissario vicario Massimo Paolucci.

“Paolucci che – fatto curioso –, non avendo mai firmato direttamente gli atti e preferendo lasciare l’incarico al presidente commissario Bassolino o al vice Giulio Facchi, durante gli anni al vertice del Commissariato, esce indenne dalle indagini. Anche se è l’uomo che in prima persona stringe patti, tiene relazioni con imprese private, con la Fibe e con gli amministratori locali e per la gestione del sistema delle assunzioni negli impianti di Cdr. Una lista lunga, quasi interminabile, di santi in paradiso e di segnalati che danno la misura di cosa sia stato effettivamente il Commissariato: un luogo di spartizione, di spesa allegra, un eldorado di spreco e inefficienza”.

Sono passati 20 anni dal suo incarico come commissario vicario e 10 dall’uscita del libro, ma certi personaggi fanno dei giri enormi e poi ritornano. Il commissario Domenico Arcuri ha pensato bene di scegliere Massimo Paolucci (già capo segreteria del ministro Roberto Speranza) come braccio destro nella struttura di supporto al commissario.

Paolucci sarà global advisor. Venti anni fa venne nominato commissario vicario, protagonista della disastrosa gestione commissariale dell’emergenza rifiuti in campania, quella delle balle stoccate a milioni, della buca di Cipriano Chianese, degli incontri mai smentiti con i servizi, dei consorzi a perdere.

Paolucci prima è tornato in politica diventando deputato nel 2013 con il Pd, poi ha lasciato per andare, da parlamentare europeo, a Bruxelles. Nel 2017 è passato a Mdp. Nel governo Conte 2 è diventato capo della segreteria politica di Roberto Speranza, ministro della Salute.

Ma è quello di questi giorni il ritorno più clamoroso, è chiamato a gestire la più difficile, tra le emergenze, degli ultimi decenni. «Garantirà – recita l’ordinanza firmata dal commissario Arcuri – il supporto per tutte le questioni strategiche, con particolare riferimento alle acquisizioni di dispositivi ed apparecchiature sanitarie e più in generale il raccordo con il Ministero della Salute».

Resta da capire cosa sfugga ad Arcuri della immane e fallimentare esperienza commissariale dell’emergenza rifiuti in Campania, ma la memoria, in questo paese, resta un inutile orpello.