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Cateno De Luca imita Conte e invita tutti all'astinenza

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Il sindaco di Messina Cateno De Luca torna a far parlare di sé con una diretta social dove imita il Premier Conte e invita tutti all'astinenza.

Cateno De Luca, sindaco di Messina, torna a far parlare di sé a livello nazionale. Dopo il Dpcm sulla fase 2 firmato da Conte, infatti, il primo cittadino peloritano ha voluto imitarlo. In una diretta Facebook si è vestito come il Premier “Ma senza capelli sistemati, i barbieri sono chiusi” ha precisato e ha dato le sue direttive per la fase 2. O almeno, quello che lui farebbe. “Il nuovo provvedimento governativo è figlio del vorrei ma non posso, grazie a una decisione non presa. Proprio in relazione a questo, noi del comune di Messina abbiamo invece deciso di decidere, perché non è pensabile continuare così, senza coraggio e senza tenere conto delle necessità oggettive riguardo agli elementi che consentono un’apertura seppure in libertà vigilata. A Conte dico che non ci stiamo. Non accetto il Dpcm entrato in vigore con queste scadenze scriteriate”.

Cateno De Luca imita Conte

E poi il passaggio sulla ‘fantomatica’ astinenza secondo Cateno De Luca: “Se vi becco a gruppi di due tre persone e vi trovo lì abbracciati romanticamente: Multa. Per ora la pesca romantica non è consentita. Non sono consentiti baci e non sono consentiti abbracci. Non è consentito fare altro. Per ora da questo punto di vista dobbiamo essere astinenza al cubo. Guai a chi viola l’ordine dell’astinenza. Ci siamo capiti? Perfetto. Quindi anche da questo punto di vista si va a pescare da soli. E anche a casa attenti. Bisogna stare distanti di almeno un metro anche a letto. Visto che il mio sosia (il premier Giuseppe Conte, ndr) non ha avuto il coraggio di dirvelo ve lo dico io. Fino al 31 ottobre astinenza”.

De Luca non ha mancato di rimarcare il proprio dissenso anche nei confronti della Regione Sicilia: “Il presidente Musumeci non riesce a imporre i nostri diritti a Roma – ha concluso De Luca -. Al contrario di altri governatori d’Italia che con proprie ordinanze hanno aperto mercati, cimiteri, hanno aperto tutto, noi siamo in una sorta di limbo che sta uccidendo la nostra economia. Magari il presidente Musumeci di me non si vuole occupare, ma almeno si occupasse di cose serie per tutelare l’economia siciliana”.