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Coronavirus in Campania, De Luca: "No ad esodi incontrollati"

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Colloquio tra il governatore della Campania ed il Ministro Lamorgese per i probabili arrivi di massa con la Fase 2 del coronavirus.

Preoccupazione per gli arrivi di massa in Campania all’avvio della Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Il governatore Vincenzo De Luca si è confrontato con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in relazione al previsto esodo del 4 maggio e giorni successivi. L’allarme è scattato nel momento in cui è emersa la notizia delle tante prenotazioni su diversi mezzi di trasporto di persone che farebbero rientro al proprio domicilio. Un rientro possibile secondo l’ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte ma che ha scatenato il panico tra i cittadini della Campania, dove i dati riguardanti i contagi da coronavirus sono in costante miglioramento.

Coronavirus, preoccupazione in Campania

“Gli arrivi di massa e incontrollati – ha spiegato De Luca – possono determinare espansione del contagio e vanificare i sacrifici fatti per due mesi dai nostri concittadini. Ho chiesto al Ministro che il Governo nazionale ribadisca che gli arrivi da altre regioni dovranno essere motivati da ragioni di lavoro o sanitarie e comunque autocertificati”. Saranno perciò mantenuti i controlli preventivi nelle stazioni ferroviarie. È stato chiesto al Ministro Lamorgese ad esercitare analoghi controlli ai caselli autostradali e nelle stazioni di partenza.

“Obbligo di segnalare l’arrivo”

Il governatore della Campania, infatti, ha ribadito che resta “l’obbligo oggi vigente per chiunque venga da fuori regione, di segnalare all’Asl di competenza il proprio arrivo, così da poter procedere a controlli nel 15 giorni successivi. Invito fin d’ora i sindaci a segnalare alle Asl e alla Regione gli arrivi nell’ambito dei propri territori. È questa una funzione essenziale per consentire di tenere la situazione epidemiologica sotto controllo”.

La lettera per la scuola

Vincenzo De Luca ha scritto poi al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, per chiedere che, nelle ipotesi al momento allo studio per la ripresa del prossimo anno scolastico, non vi sia la previsione di riduzione degli organici, ma esattamente il contrario, cioè un potenziamento delle docenze. “L’impossibilità – ha scritto il governatore – di consentire assembramenti che costituirebbero un pericolo per la salute pubblica, come più volte Lei ha sottolineato, comporta, come prima logica conseguenza quella di evitare le cosiddette ‘classi pollaio’. A maggior ragione nel caso in cui dovessero pervenire indicazioni nazionali che prevedessero una didattica in presenza da garantire anche attraverso un ‘dimezzamento’ di alunni per classe e doppi turni. Sarebbe quindi necessario, un potenziamento degli organici”.