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Fase 2, concluso vertice su riapertura scuole: "Si a orari flessibili"

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Si è concluso il vertice presieduto dal presidente del Consiglio Conte e dalla ministra Azzolina sulla riapertura delle scuole prevista per settembre.

Nella tarda serata del 4 giugno si è concluso il vertice sulla riapertura delle scuole presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Nel corso del vertice è stato posto l’accento sul garantire un’adeguata sicurezza sanitaria per gli alunni che torneranno in classe a settembre, per i quali la ministra Azzolina ha in ogni caso escluso l’ipotesi di uno sdoppiamento delle lezioni puntando invece a una flessibilità degli orari.

Fase 2, vertice di governo sulle scuole

Al termine del vertice di governo la ministra Azzolina ha illustrato alcune delle principali line guida emerse nel dibattito: “Non penso possibili doppi turni e sdoppiamenti, vogliamo unità della classe, pensiamo a flessibilità oraria. Tutti regolarmente in presenza è un obiettivo difficile, complicato, ma non impossibile. Se ci dovesse essere la necessità di mantenere un metro di distanziamento, bisognerà trovare altri luoghi rispetto agli edifici scolastici”.

Al vertice erano inoltre presenti anche la ministra del Trasporti Paola De Micheli, il presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, il Comitato tecnico-scientifico, i sindacati confederali nonché i Forum nazionali delle associazioni studentesche e dei genitori. Proprio la ministra Azzolina ha ribadito la necessità di avere un confronto continuo con gli enti locali.

La Azzolina ha inoltre specificato come la didattica dovrà rimanere centrale anche nell’eventualità di un nuovo aumento dei contagi da coronavirus. In questo caso sarà necessario fare affidamento sulle innovazioni digitali implementate grazie ai fondi statali ed europei: “L’investimento sul digitale non è stato banale, è stato importante. Abbiamo speso 400 milioni di euro per la fibra nelle scuole. La scuola si sta modernizzando e se arriveranno il fondi del ‘recovery fund‘ sarà occasione per far rinascere la scuola italiana.

I dubbi dei sindacati

Nel vertice sono tuttavia emerse le perplessità delle organizzazioni sindacali, che hanno criticato il grave ritardo con cui è partita la discussione sulla ripresa della scuola, lamentando inoltre la costante carenza di risorse e personale. Il segretario della Uil Carmelo Barbagallo ha dichiarato: “L’obiettivo è quello della ripresa dell’attività didattica in presenza, quanto più possibile diffusa e generalizzata. Ma perché ciò avvenga secondo i necessari criteri di sicurezza, servono risorse e più personale. In questo quadro, si inserisce anche la richiesta di assunzione e di tutele per i precari“.