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Coronavirus, Sileri: "Sì a quarantena ridotta di 7 giorni ma con più test"

sileri

Sileri ha espresso parere favorevole all'ipotesi di una quarantena ridotta a sette giorni, a patto che si garantiscano i tamponi.

Intervistato dal Fatto Quotidiano, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri si è espresso sull’ipotesi della quarantena ridotta a sette giorni, a cui lo stesso Conte si è mostrato favorevole, nonché sulla necessità di effettuare un maggior numero di tamponi.

Sileri sulla quarantena ridotta

Il membro del governo ha ritenuto possibile ridurre l’isolamento per le persone venute a contatto con soggetti positivi da quattordici a sette giorni. La condizione necessaria è però che vengano effettuati più test. “Costa meno fare un tampone che lasciare una persona a casa per due settimane con il rischio che molti non rispettino l’obbligo“, ha spiegato.

Per quanto riguarda i positivi, anche asintomatici, ha invece ribadito la necessità di aspettare il tampone negativo per poter uscire di casa. “Oggi i tamponi sono due, ma se il tampone è affidabile può bastarne uno. E stiamo affinando l’attendibilità del risultato“, ha aggiunto. Quanto ai test, Sileri ha espresso la necessità di farne un numero maggiore, non tanto ora quando in vista dell’inverno.

Il riferimento non è soltanto al tampone bensì anche ai test salivari nonché quelli rapidi. Pur essendo per il pubblico come centro del Servizio sanitario nazionale, ha aggiunto che le analisi possono farle anche le strutture private convenzionate al prezzo del pubblico purché garantiscano la trasmissione dei dati. Quanto al pagamento del tampone, ha precisato, deve essere sostenuto dallo Stato se fatto su indicazione dei medici di medicina generale, del pediatra di libera scelta o per il tracciamento dei contatti. “Poi c’è l’azienda che vuole controllare i dipendenti, la squadra di calcio, chi vuole farsi il tampone per sicurezza: lì il discorso è diverso“, ha concluso.