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Dpcm slitta a venerdì 6 novembre, Conte: "Italia divisa in 3 zone"

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Conte presenterà alle 20:20 il dpcm che slitta nella partenza a venerdì 6 novembre.

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato ufficialmente il nuovo Dpcm e le nuove misure per il contenimento del contagio che fanno parte del Decreto. L’entrata in vigore della misura è slittata a venerdì 6 novembre, non più al 5. Il presidente del Consiglio Conte ha invece comunicato poco prima di intervenire, tramite i suoi profili social che alle 20.20 avrebbe annunciato il Decreto e così è stato.

Conte, conferenza stampa per nuovo DPCM

“I numeri complessivi sono in costante aumento – ha esordito il premier – Vi è un’alta probabilità che molte regioni superino nelle prossime settimane le soglie delle terapie intensive. Oggi abbiamo un piano di monitoraggio della cureva molto articolato che si basa su 21 parametri. È la bussola che ci indica dove intervenire con misure differenziate e mirate. L’entrata in vigore del Dpcm è venerdì perchè ho voluto differire la loro entrata in vigore di un girno per consentire a tutti di organizzare le proprie attività”.

Conte ha dunque elencato le aree che entreranno in vigore da venerdì. Sono gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli, Lazio, Liguria, Marche Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto, Trento, Bolzano, Emilia Romagna; Puglia e Sicilia sono in area arancione e in quella rossa, per le quali è previsto lockdown rientrano Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e Calabria.

“Con misure identiche per tutto il territorio nazionale otterremmo effetti negativi. Per questo le regioni italiane sono divise in tre zone: gialla, arancione e rossa. Abbiamo piano per contrastare contagio sulla base di 21 parametri, dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare il virus”. “Se una delle regioni entrerà in una condizione di rischio più bassa, per almeno 14 giorni, le restrizioni verranno riviste. Intanto porteremo in settimana un nuovo decreto legge “Ristori Bis” per nuovi indennizzi a chi sarà colpito dalle misure restrittive”. “Con l’impegno di tutti possiamo affrontare la curva epidemiologica, necessario sostenersi gli uni con gli altri. Il Dpcm permette anche differenziazioni delle restrizioni all’interno delle stesse regioni”.

Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i “rappresentanti delle Regioni. Una volta condiviso l’impianto delle misure restrittive le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente”.

Per quanto riguarda il Decreto Ristori Bis il premier ha spiegato: “In questo momento non le anticipo una cifra, è chiaro che alla Ragioneria stanno lavorando ma sicuramente ci sono adeguati stanziamenti per il decreto. Potrebbero essere in un ammontare di 1,5-2 miliardi. Se ci fosse necessità di disporre ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in parlamento per un eventuale nuovo scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi hanno detto, gli stanziamenti ci sono”. Poi spazio all’autocertificazione: “È collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l’autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni”.

tre zone

Il dpcm slitta a venerdì, Conte parla alle 20:20

“Tutte le nuove misure – si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi – previste dall’ultimo Dpcm saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre. Lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”. Il ritardo accumulato è stato dunque tale da non rendere possibile l’applicazione del decreto già dalla giornata di domani, 5 novembre, specie nelle zone ritenute a maggiore rischio, le rosse, dove è previsto un lockdown. Non note al momento neanche quali saranno le aree che saranno interessate da una maggiore entità delle restrizioni.

Il tentativo di velocizzare l’entrata in vigore del nuovo dpcm è stato dunque vano, visto e considerato che solo lunedì 2 novembre il presidente del Consiglio aveva anticipato le sue comunicazioni in Parlamento nel tentativo di rendere operativa la misura prima del 4 novembre. Così non è stato, tant’è che solo nella tarda serata di ieri, 3 novembre, Conte ha firmato il nuovo decreto.