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De Luca: "Le scuole? Meglio riaprirle il 9 gennaio"

De Luca

Attacco del presidente della Campania al Governo durante la diretta Facebook del venerdì.

Vincenzo De Luca, presidente della Campania, come ogni settimana si è presentato in una diretta Facebook in cui ha subito attaccato il Governo. Dalla sede del Genio Civile di Salerno, il governatore ha cercato di fare il punto sul Coronavirus, criticando molte decisioni che sono state prese.

Le parole di De Luca sulle scuole

Daremo gli ultimi aggiornamenti sui contagi, sul tema della scuola e sulle scelte future che intendiamo fare” ha annunciato Vincenzo De Luca, dando il via alla nuova diretta Facebook. “Ieri c’è stata una riunione tra Regione e governo c’è una cosa concreta che è emersa: aprire le scuole il 9 gennaio. Una delle cose più sconvolgenti in questi giorni cui abbiamo assistito sono le posizioni del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, ‘spalleggiata’ dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non ci sono parole, siamo in un Paese in cui le cose di buon senso sono una conquista. Mi auguro dunque che si aprano a gennaio evitando la ripresa del contagio” ha spiegato il governatore, che ha nuovamente attaccato la divisione in zone derivata dall’ultimo Dpcm, firmato all’inizio di novembre. La Campania è zona rossa, ovvero quella con il massimo rischio di contagio e di stress per il sistema ospedaliero.

Le zone sono una buffonata. E gli ispettori che vennero a Napoli furono una cialtronata. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna copia della relazione di questi ispettori. È servita solo a chi era impegnata ad una aggressione alla Campania. Credo di aver verificato che al di là dei negozi di abbigliamento, pelletteria e quant’altro, è tutto aperto e i livello dei controlli è praticamente uguale a zero. Parlare in queste condizioni di zona rossa fa indignare. Siamo nelle mani del Padreterno e quindi della Regione Campania” ha dichiarato De Luca. Il governatore se l’è presa anche con le trasmissioni televisive, riferendosi direttamente a Non è l’Arena di Massimo Giletti, con cui la Regione si è lanciata in un duello di azioni giudiziarie. “Voi cambiate canale, non dategli audience, noi invece provvediamo sul piano penale a tutelarci” ha spiegato.