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Crisi di governo, Conte pronto a sacrificare Casalino per restare premier

conte casalino

Secondo le ultime indiscrezioni di Palazzo Chigi, Conte sarebbe propenso a licenziare Rocco Casalino per poter rimanere nel ruolo di premier.

La risoluzione della crisi di governo potrebbe passare anche – o forse è meglio dire soprattutto – attraverso la defenestrazione del più fido collaboratore di Giuseppe Conte: Rocco Casalino, il quale secondo le ultime indiscrezioni trapelate dai palazzi romani sarebbe ormai diventato l’agnello sacrificale che potrebbe consentire al premier di rimanere a capo del governo. Il portavoce di Conte sarebbe infatti nel mirino di molti esponenti o ex esponenti della maggioranza, a cominciare da Matteo Renzi che potrebbe porre il suo licenziamento immediato come condizione per una riapertura del dialogo tra Italia Viva e il governo.

Crisi di governo, Conte licenzia Casalino

Stando ai rumors provenienti da Palazzo Chigi dunque non sarebbero Alfonso Bonafede o Riccardo Fraccaro i principali nomi che potrebbero abbandonare la compagine di governo ma proprio l’altra faccia della medaglia contiana, che fin dall’inizio del mandato dell'”avvocato del popolo” come presidente del Consiglio ha spesso generato malumori tra gli addetti ai lavori e gli stessi membri dell’esecutivo.

Ultimo ma non ultimo lo stesso Matteo Renzi, che nel corso della conferenza stampa in cui annunciava le dimissioni delle ministre di Italia Viva aveva dichiarato, senza tuttavia mai menzionare Casalino: Capisco che nella cultura del Grande Fratello è difficile da accettare, ma i testi di legge non sono post, i decreti non sono tweet, una riforma non è una storia su Instagram”.

Le dichiarazioni di Renzi non erano però altro che uno degli ultimi capitoli di una querelle che andava avanti ormai da mesi, e che ha avuto il suo culmine soltanto pochi giorni dopo con l’accidentale pubblicazione dell’ormai nota storia social in cui si aizzavano i follower di Conte contro l’ex sindaco di Firenze. “Clicca qui se vuoi mandare a casa Renzi” si leggeva nel post, prontamente attribuito ad un attacco hacker ma che secondo molti potrebbe essere stata una vendetta meditata all’interno dell’entourage di Conte.