Passare dalle quote rosa alla meritocrazia per raggiungere la vera emancipazione: questo l’invito di Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal 2018 presidente del Senato della Repubblica, che ha auspicato di non dover più commemorare queste ricorrenza, perchè in tal caso vorrebbe dire che la parità di genere è stata raggiunta.
La crisi sanitaria globale, infatti, ha dimostrato quanto sia stato pesante il prezzo pagato dalle donne italiane. Degli oltre 440mila posti di lavoro persi durante la pandemia, ben il 70% di essi era di donne e giovani. A Dicembre dei 101mila posti persi, 99mila appartenevano a donne, dunque la quasi totalità dei casi.
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Casellati sulla festa della donna
Un’emorraggia professionale che ha esposto quanto le donne siano ancora lontane da una parità di genere. È lo stesso presidente Casellati che ha sottolineato come aveva previsto all’inizio delle crisi che le donne avrebbero pagato una caro prezzo. Una larga fascia di esse si è ritrovata rinchiusa in casa, in contesti famigliari problematici, tra violenze e lavori di assistenza forzata a bambini e anziani.
La Casellati sostiene che le quote rosa, ormai da circa dieci anni dalla loro introduzione, non hanno inspirato quel cambiamento culturale necessario a veder premiate le donne di talento e valore. La stessa recente formazione del governo ne è stata simbolo, con una scarsa presenza di donne.