> > Povia attacca Panariello per averlo deriso davanti al pubblico: "Mi è caduto...

Povia attacca Panariello per averlo deriso davanti al pubblico: "Mi è caduto un mito”

povia panariello

Dallo sfogo social di Povia alle battute di Panariello: il caso riapre il dibattito tra satira, rispetto e memoria del Festival.

Negli ultimi giorni, il cantautore Giuseppe Povia è tornato al centro dell’attenzione non per una nuova canzone, ma per un acceso confronto con il comico Giorgio Panariello. Tutto è iniziato dopo una battuta pronunciata durante uno sketch televisivo che, secondo Povia, avrebbe avuto toni poco rispettosi. Il cantante ha espresso il suo malumore tramite i social, accusando Panariello di aver travalicato i limiti della satira trasformandola in offesa personale.

Panariello e il ricordo amaro del suo Sanremo

Nel corso di un episodio del podcast Tintoria andato in onda lo scorso giugno, Giorgio Panariello è tornato a parlare della sua esperienza come conduttore del Festival di Sanremo 2006. Durante l’intervista, il comico toscano ha definito quell’edizione particolarmente complicata, sottolineando la scarsa collaborazione da parte delle major discografiche, che – a suo dire – non gli avrebbero fornito nomi di grande richiamo.

In modo velatamente ironico, ha accennato al fatto che il cast fosse composto da molti artisti poco noti e che, anche per questo motivo, la vittoria fosse andata a Giuseppe Povia con il brano Vorrei Avere il Becco. Sebbene il tono fosse quello della battuta, le parole di Panariello non sono passate inosservate, riaprendo una ferita mai completamente rimarginata nei confronti di un’edizione da lui stesso giudicata deludente.

Povia attacca Panariello per averlo deriso davanti al pubblico: “Mi è caduto un mito”

La risposta di Povia non si è fatta attendere. In un lungo video pubblicato su TikTok, il cantautore ha espresso un forte risentimento nei confronti del comico, accusandolo di averlo screditato pubblicamente, sia durante l’intervista in podcast che in un’altra occasione teatrale. Secondo il musicista, quelle affermazioni andrebbero oltre l’ironia e rappresenterebbero una forma di denigrazione gratuita.

Ecco, questo è bull, finisce per ismo, che voi poi tanto combattete nelle vostre campagne. Sei stato così dilettante che non hai difeso neanche le tue scelte e hai dato la colpa a tutti tranne che a te stesso. La colpa era quindi delle major che non ti hanno mandato i big, ma ho una brutta notizia per te, Giorgio, perché io invece venivo dal Sanremo 2005, dell’anno prima, con i Bambini Fannò Oh, ed ero l’unico che aveva diritto di esserci nel tuo Sanremo, proprio perché quando ho fatto il Sanremo nel 2006, ero ancora nei primi posti della classifica, non solo per i Bambini Fanno Oh, ma con il disco che si avviava a raggiungere il dodicesimo disco di Platino“.

Ha definito le giustificazioni di Panariello poco credibili, attribuendogli la responsabilità del flop di quell’edizione sul piano autoriale e organizzativo.

“Nella settimana di Sanremo solo due o tre volte nella storia ci sono stati ascolti più bassi della media e una purtroppo è la tua edizione, ma la verità è che non sei stato capace né di scriverlo il Festival e neanche di condurlo, ma non sei stato capace tu, non noi cantanti. Scusa, perdonami, ma sono i mediocri che danno la colpa agli altri“.

Infine, ha raccontato di un incontro avuto con il comico in Versilia, pochi mesi prima del Festival, durante il quale gli sarebbe stata annunciata la sua partecipazione. Un gesto che, alla luce delle critiche successive, ha assunto per lui un sapore amaro, lasciandogli la sensazione di essere stato usato e poi umiliato.