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Primario lancia l'allarme: "Mancano farmaci e posti letto, siamo all'inferno"

Al Pronto soccorso di Isernia è "un inferno"

La sanità italiana del dopo Covid ancora in ginocchio ed un primario lancia l'allarme: "Mancano farmaci e posti letto"

La sanità italiana del dopo Covid al lumicino come e più di prima ed un primario lancia l’allarme: “Mancano farmaci e posti letto, siamo all’inferno”. Lucio Pastore dirige il pronto soccorso del Veneziale di Isernia e su Today non ci gira intorno, per lui quello è un “ritorno agli inferi”. Lo sfogo del sanitario di prima linea arriva in realtà un post su Facebook. Pastore sarebbe prossimo alle pensione ed è tornato in servizio, dove ha trovato un sistema sanitario “dato ai vermi”. Ha scritto il medico: “Ho trovato una situazione ancor più disastrata dove il rischio di errore clinico è sempre più alto. Non c’è mai limite al peggio”.

Primario lancia l’allarme: “Mancano i farmaci”

“Cominciano a mancare farmaci e presidi sanitari, non è possibile eseguire importanti come l’emogasanalisi perché i tre apparecchi, presenti nella struttura ospedaliera non sono funzionanti”. E poi: “Non si trovano posti per pazienti particolari, come quelli psichiatrici, né in regione né nelle regioni vicine e siamo costretti a trattenerli in pronto soccorso con rischi enormi“.

Troppi accessi e diagnosi imperfette

Poi a considerazione per cui “per la mole di accessi non si ha tempo di valutare con accuratezza i pazienti e il rischio di commettere errori clinici è elevato. Dobbiamo lavorare con personale medico, che comunque ringraziamo, che non conosce bene la lingua ed è un ulteriore problema nel front office. La paura di sbagliare spinge a una medicina difensiva con richieste continue di esami e consulenze e accumulo di pazienti nei nostri locali”.