Nuova udienza, nuova svolta nel processo che vede imputato il produttore televisivo Alberto Tarallo, accusato di bancarotta fraudolenta legata al fallimento della società Ares Film. A catalizzare l’attenzione è stata la testimonianza di Eva Grimaldi, attrice e figura storicamente vicina all’universo Ares, che ha portato alla luce elementi finora inediti. Le sue dichiarazioni in aula hanno aperto nuovi scenari, alimentando dubbi e interrogativi.
Processo Tarallo, nuove testimonianze in aula
Durante l’udienza di oggi sono stati chiamati a testimoniare anche gli attori Giuliana De Sio, Gabriel Garko e Rosalinda Cannavò.
Tra i primi testimoni ascoltati vi è stata Rosalinda Cannavò, nota in passato con il nome d’arte Adua Del Vesco. Ha chiesto di poter rendere la sua deposizione dietro un paravento, affermando di non riuscire a sostenere lo sguardo di Tarallo. Ha poi ricostruito il contesto in cui ha conosciuto Tarallo e Teodosio Losito, spiegando che l’incontro è avvenuto in occasione di alcuni provini, da cui è nato un rapporto professionale e personale molto stretto. Ha vissuto nella villa dei due produttori a Zagarolo dal 2013 al 2018, specificando che si confrontava con Tarallo per le questioni artistiche, mentre per gli aspetti gestionali e amministrativi si relazionava con Losito.
Successivamente è intervenuto Gabriel Garko, anch’egli volto di punta delle fiction prodotte da Ares. L’attore ha ribadito il ruolo predominante di Alberto Tarallo sia nella conduzione aziendale che nelle scelte creative, sottolineando come fosse lui a prendere le decisioni principali riguardo alla realizzazione dei film. Ha descritto il rapporto tra Tarallo e Teodosio Losito come instabile, talvolta segnato da tensioni, precisando che Losito si sentiva spesso marginalizzato. Il quadro delineato da Garko rafforza l’idea di una gestione fortemente accentrata nelle mani del produttore.
Infine, Giuliana De Sio è stata chiamata a testimoniare, precisando fin da subito di aver avuto contatti molto limitati con Teodosio Losito, che ha descritto come una presenza poco definita e distante nella sua esperienza lavorativa. Al contrario, ha riferito di aver collaborato più volte con Alberto Tarallo, partecipando a sette-otto produzioni da lui coordinate. Le sue dichiarazioni hanno quindi contribuito a consolidare ulteriormente l’immagine di Tarallo come figura chiave nella gestione delle attività targate Ares.
Il produttore risulta già imputato in un altro procedimento, dove deve rispondere dell’accusa di falsificazione legata al testamento del compagno Teodosio Losito, deceduto per suicidio nel gennaio 2019.
Processo Tarallo, colpo di scena su Eva Grimaldi: spunta una nuova verità
Di rilievo è stata la deposizione di Eva Grimaldi, attrice simbolo delle produzioni Ares, che in passato aveva fornito una ricostruzione dettagliata sulle dinamiche interne alla società. Tuttavia, nel corso dell’udienza del 12 maggio, il suo intervento ha generato non poche perplessità.
Il pubblico ministero Carlo Villani ha evidenziato una discrepanza tra le dichiarazioni rese in aula e quelle precedentemente messe a verbale, in particolare per quanto riguarda il ruolo svolto da Alberto Tarallo nella gestione della società.
Alla luce di tale incongruenza, il magistrato avrebbe chiesto la trasmissione degli atti alla procura di Perugia per ipotesi di calunnia e falsa testimonianza. Un colpo di scena che potrebbe influenzare in modo determinante l’esito del procedimento.
Secondo l’accusa, la Grimaldi avrebbe ritrattato quanto affermato nel corso delle indagini preliminari, negando in aula elementi chiave legati alla posizione operativa di Tarallo, imputato per il dissesto finanziario della Ares Film, casa produttrice di numerose fiction televisive.