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Proposta di legge sulla vulvodinia dopo il post di Giorgia Soleri: cosa prevede

Lucia Scanu - Giorgia Soleri

Dopo il post di Giorgia Soleri, è stata presentata alla Camera una proposta di legge sulla vulvodinia, patologia che colpisce molte donne.

Dopo il post su Instagram di Giorgia Soleri, è stata presentata alla Camera un proposta di legge sulla vulvodinia, patologia che colpisce molte donne, ma di cui si parla troppo poco. Lo scopo è quello di dare consapevolezza su questa malattia. 

Proposta di legge sulla vulvodinia: il post di Giorgia Soleri

Il post dell’influencer Giorgia Soleri ha puntato l’attenzione sulla vulvodinia. La modella si è mostrata sul suo profilo Instagram particolarmente sofferente e ha spiegato che il motivo è proprio questa patologia, che colpisce moltissime donne, ma di cui si parla pochissimo. “La chiamano malattia invisibile ma io ricordo con estrema precisione tutte le rinunce e le limitazioni a cui mi ha costretta” ha scritto, riferendosi al fatto che spesso questa malattia non viene diagnosticata in modo corretto e tempestivo. Non sempre il dolore delle donne viene riconosciuto per quello che è. Dopo il suo post su Instagram è stata presentata una proposta di legge in Parlamento per “migliorare la salute e le condizioni di vita delle donne“. 

Proposta di legge sulla vulvodinia: presentata alla Camera

Questa proposta di legge è stata presentata da Lucia Scanu, deputata del Movimento Cinque Stelle, che ha ringraziato la modella in aula, per aver parlato pubblicamente di questa malattia. “Dobbiamo fare in modo che la richiesta di aiuto di milioni di donne venga accolta dal Parlamento. In che modo? Come possiamo aiutarle? Possiamo incardinare la proposta di legge che ho presentato ad aprile per poter finalmente far riconoscere la vulvodinia dal Servizio sanitario nazionale” ha dichiarato la deputata. La patologia colpisce l’organo genitale femminile ed è caratterizzata da dolore, bruciore e fastidio, che interferiscono in modo significativo con la qualità della vita. Una malattia che colpisce una donna su 7, ovvero 4 milioni di persone. Si tratta, però, di un numero sottostimato, visto che “per arrivare a una diagnosi passano tantissimi anni“. Sono pochi gli specialisti in grado di riconoscerla subito e “solitamente viene cambiata per altre malattie, trattate in modo sbagliato, peggiorando i sintomi delle pazienti, che vengono spesso considerate ipocondriache o persone con disturbi psicologici“. 

Proposta di legge sulla vulvodinia: diagnosi difficile

Purtroppo la diagnosi di questa malattia è molto complicata, perché pochi specialisti riescono subito a riconoscerla. Le donne sono costrette a fare tante visite per ottenere la diagnosi corretta e tra visite e cure possono arrivare a spendere dai 20 ai 50 mila euro, come ha sottolineato la deputata. “Colleghi, vi sembra accettabile che molte donne rinuncino alle cure per mancanza di soldi e siano costrette a convivere con il dolore? La mia proposta di legge ha come fine quello di tutelare il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria, come è sancito dall’articolo 32 della Costituzione, vuole migliorare la salute e le condizioni di vita delle donne che soffrono di vulvodinia, attraverso la prevenzione, una diagnosi tempestiva, la cura e una conoscenza approfondita della sindrome” ha dichiarato Lucia Scanu.