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Purple Drank, il mix di droghe dell'assassino di Michelle. Il cocktail che unisce la Roma bene ai "ragazzi di vita"

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L'assassino di Michelle Causo vendeva il Purple Drank, il cocktail letale della Roma da bere.

Roma, Primavalle, anno 2023. Ieri era una delle borgate romane. Oggi è uno dei tanti quartieri della capitale soffocati dai rifiuti e dalla convivenza forzata tra differenti culture e etnie. Lontano dai palazzi del potere, ma stretto dal Raccordo Anulare.

Se provassimo a inquadrare l’omicidio di Michelle Causo in un contesto urbano, non potremmo evitare di ripercorrere le vie dello spaccio. È qui, all’ombra dei palazzoni popolari, tra le luci al neon di quello che un tempo era un vasto fondo agricolo di proprietà del Capitolo di San Pietro, che si consuma e si baratta una specialità stupefacente: il Purple Drank, il mix di droghe venduto dal “fidanzatino” che ha deciso di stroncare la vita di Michelle, 17 anni, abbandonata in un carrello della spesa, tra i secchioni dell’immondizia.

Purple Drank: cos’è il mix di droghe venduto dall’assassino di Michelle Causo

Chi frequenta i territori insidiosi della musica trap conosce già questo mix ribattezzato anche “Lean”, “Purple Jelly”, “Sizzurp”. Non una droga, ma un mix di ingredienti facili da acquistare. Il Purple Drank (bevanda viola) è un cocktail di sciroppo per la tosse facilmente reperibile in commercio, con aggiunta di codeina, prometazina e bibite zuccherate.

L’ingrediente “forte” è proprio la codeina, che è un oppiaceo simile alla morfina, anche questo facile da ottenere in farmacia. Nell’uso comune lo utilizziamo come antidolorifico o contro le crisi di tosse. Mentre la prometazina è un antistaminico per chinetosi e nausee.

La droga dei rapper finiti in galera

“Purple Drank” è il titolo di un brano del celebre rapper e attore Lil ‘Flip. Una vecchia conoscenza da queste parti, un’icona della trapper e delle note hip-hop, orgogliosamente celebrato per le sue vicende giudiziarie in Louisiana. Più volte arrestato per possesso di armi e sostanze stupefacenti, alta velocità nel 2010, a bordo di una Dodge Challenger guidata in compagnia di altri soggetti che passavano le giornate tra spaccio, ferri, collane pesanti e sbarre.

Questo mix era già noto nell’America disagiata degli anni Novanta. Nel 2018 il trappar italiano Sfera Ebbasta ne lodava gli effetti in un suo cd premiato con 5 dischi di platino. Il ritornello faceva così: “Sciroppo cade basso come l’Md, io non cado in basso sono ancora in piedi”.

La droga dei Vip e dei Nip che si prepara in casa

Questa miscela si può prepara in casa. Viene solitamente addizionato per aumentarne gli effetti, potenzialmente letali.

A Roma è il cocktail che unisce il centro (quello dei Vip e dei ragazzi delle famiglie agiate che lo consumano) alla periferia (quella dei ragazzacci o dei “Ragazzi di vita” e di borgata della Roma violenta raccontata da Pasolini).

Un’inchiesta risalente al 2021 aveva messo in luce questo filo rosso che legava Roma Nord al Centro. Ragazzi di vita appena diciottenni dediti allo spaccio di medicinali da banco anche a 50 euro a scatola.

Michelle uccisa per un debito di 40 euro?

Magistratura e forze di polizia stanno provando a riannodare i fili di questo grande tessuto urbano, che intrappola nelle sue fitte maglie giovani precari e figli di papà. Ragazzi di vita che trovano nella musica trapper il solo e unico punto di riferimento. Proprio come il killer di Michelle, anche lui musicista, che avrebbe agito con l’amaro di quella medicina in bocca. Gli inquirenti dovranno stabilire se la vita di Michelle, per lui che ha agito sotto effetto di alcol, farmaci e anfetamine, valesse davvero quel debito di appena 40 euro.