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Ravenna, morto di Covid l'autista del 118 Gabriele Gazzani: era vaccinato con due dosi

E' morto Gabriele Gazzani, autista del 118:aveva preso il Covid nonostante il vaccino

Gazzani, risultato positivo al Covid, nonostante il vaccino, era ricoverato da alcune settimane nel reparto di Pneumologia del Santa Maria delle Croci.

I colleghi del 118 e non solo, forse tutta Ravenna, facevano il tifo per lui: Gabriele Gazzani ha lottato tanto, per quasi due settimane, mentre era ricoverato in Pneumologia. Tuttavia, la sua battaglia contro il Covid l’ha persa: all’età di 60 anni, ieri sera, 16 settembre 2021, è morto.
Nello stesso reparto si trova anche suo fratello, ricoverato anche lui a causa del Coronavirus

Addio a Gabriele Gazzani, autista del 118: è morto di Covid, nonostante la doppia vaccinazione

Gabriele Gazzani, era un autista del 118, impegnato da 30 anni nella pubblica assistenza. La cosa ancor più triste è che era anche vaccinato con entrambe le dosi. Ciononostante, le sue condizioni si sono aggravate a tal punto che mercoledì è deceduto. Il 60enne era conosciuto anche grazie alle sue esibizioni sui palchi di Ravenna e di tutta la Romagna come cantante di pianobar.

Addio a Gabriele Gazzani, autista del 118: i messaggi di cordoglio

Per cui, era ben voluto da tutti. E sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio sulla sua pagina Facebook. In uno di questi si legge che:

“Ero un giovane medico. Primi turni al 118. Una mattina salgo sull’auto medicalizzata e trovo una rosa e un biglietto: “Per te e per tutto quello che devi affrontare là fuori. Ce la farai! Gabriele”. Era questo, lui”.

Tamara, invece, da collega scrive:

“Ho la morte nel cuore. Sei stato il primo ad accogliermi a lavorare, e non parlo di mesi o anni, parlo di decenni di amicizia, era il lontanissimo 1988. Mi hai accompagnato all’altare con la tua possente e paradisiaca voce, sei stato il primo a chiamarmi e a gioire con me per la chiamata al 118, mi mancherai davvero tanto Gabri”.

Addio a Gabriele Gazzani, autista del 118: 2Aveva un cuore immenso”

Parole toccanti anche quelle di un altro collega, Matteo:

“È stata come doccia gelata. Sono cresciuto in Pubblica Assistenza con te, sei stato il mio maestro nei mille turni fatti assieme, i tuoi insegnamenti sono stati oro per me. Abbiamo riso tanto assieme, i pazienti ti amavano e avevi sempre una parola di conforto per tutti. Avevi un cuore immenso come nessun altro aveva! Il 118 è stata la tua rivincita e uno smacco a molte persone, quanto ho insistito perché tu accettassi, solo io lo so. Mancherai tanto Gabri, non sai quanto. Ora canta da lassù assieme a tua mamma che tanto amavi”.