> > Report ISS: “Reinfezioni covid in aumento con la variante Omicron”

Report ISS: “Reinfezioni covid in aumento con la variante Omicron”

L'Iss mette in guardia sul rischio reinfezioni Covid

Sorvegliate speciali dell'Iss sono le donne perché hanno una maggiore presenza scolastica: “Reinfezioni covid in aumento con la variante Omicron”

Il consueto report dell’Iss paventa un rischio sostenuto da dati statistici, quello delle “reinfezioni covid in aumento con la variante Omicron”. L’Istituto Superiore di Sanità spiega che la percentuale di chi si è riammalato è salita in sette giorni. Ecco i dati: nell’ultima settimana la percentuale di contagi ripetuti è stata pari al 4,1%, la settimana prima era al 3,5%. C’è poi un dato generale: dal 24 agosto 2021 al 6 aprile 2022 sono stati segnalati 319.005 casi di reinfezione, pari a 3,1% del totale dei casi notificati. E l’analisi del rischio di reinfezione? 

ISS: “Reinfezioni covid in aumento”

Ecco, quella indica un aumento del rischio superiore in alcune categorie. Quali? Innanzitutto le donne. Secondo la spiegazione che giunge dall’Iss questo fenomeno sarebbe dovuto alla maggiore presenza delle italiane di sesso femminile nelle scuole con oltre l’80%. E lì, in ambiente scolastico, c’è una intensa attività di screening che consente monitoraggi più precisi. C’è poi un secondo fattore: quello per cui, spiega AdnKronos,  le donne “svolgono più spesso la funzione di assistenza all’interno della famiglia”. 

Chi rischia di più: non solo le donne

Ma ci sono anche altre categorie che rischiano di più di contrarre di nuovo il Covid: gli operatori sanitari e i cittadini delle fasce di età tra i 12 e i 49 anni. In questo caso la spiegazione risederebbe in un maggior dinamismo sociale che ovviamente incrementa le possibilità di contagio. Esiste poi una ulteriore categoria “temporale”: coloro cioè che hanno avuto la prima diagnosi covid notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti. Infine nelle persone non vaccinate o vaccinate con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni.