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Riina e Baggio, italiani famosi all'estero: il figlio del padrino è contento

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Salvo Riina pubblica compiaciuto su Facebook notizie riguardanti la fama di suo padre, italiano noto all'estero come un campione della Nazionale di Calcio

Il figlio del boss Totò Riina ha pubblicato su Facebook una foto con relativo commento dal tono esultante. «Alcuni miei grandi amici della Romania si sono trovati in questo ristorante. Guarda guarda che fotografia c’era sulla parete assieme ad altri personaggi italiani famosi nel mondo».

Nel ristorante “Martini” di Tenerife hanno messo in bella mostra l’immagine del capo di Cosa Nostra vicino a quella di alcuni calciatori simbolo dell’Italia. Si tratta degli azzurri campioni del mondo nel 2006, con Fabio Cannaro e Roberto Baggio. «Grazie amici miei», ha scritto Salvo Riina, anche in inglese. Sul social network l’uomo è molto attivo, soprattutto per pubblicizzare il suo libro Riina Family Life.

Stiamo parlando della versione piuttosto innocentista della storia del genitore. Il giovane Riina si occupa della gestione di alcune delle aste di beneficenza su Ebay che riguardano il suo libro. Corredate di dedica al miglior offerente: “Per aiutare un detenuto ad acquistare qualcosa per alleviare la sua sofferenza in luoghi che davvero solo chi c’è stato può capire”.

Tanta generosità non convince comunque la magistratura. Il presidente del tribunale di sorveglianza di Venezia, pochi giorni fa, gli aveva chiesto in udienza perché il suo nome fosse citato da due mafiosi intercettati a Corleone. In quell’occasione Salvo Riina non si era scomposto. «Ci sono sempre delle persone che millantano il mio nome. Forse per avere dei vantaggi personali. Ma io vivo lontano da Corleone ormai da 15 anni e sono a Padova, per riprendermi la mia vita».

Riina junior ha richiesto anche la revoca della sorveglianza speciale, che gli impone di avere la residenza a Padova. Ma per la procura di Palermo, il rampollo del capo dei capi, che ha già scontato una condanna per associazione mafiosa, resta in una situazione di persistente pericolosità sociale.

Riina junior e le intercettazioni

In una delle indagini più recenti dei carabinieri della Compagnia di Corleone, il nome di “Salvuccio” viene fatto da due mafiosi che devono risolvere una questione relativa alla gestione di alcuni terreni di proprietà della Diocesi di Monreale.

Le conversazioni hanno un valore significativo, perché sono avvenute tra soggetti fra loro imparentati, che non immaginavano di essere ascoltati. Il contesto segnalato nell’ultima nota della Dda di Palermo è caratterizzato dal ricambio generazionale in capo all’organizzazione mafiosa. Questo giustifica la cautela data dalla proroga della libertà vigilata. Ai giudici non sono andate giù nemmeno le parole che il giovane boss ha pronunciato in udienza. «Riina è ben consapevole del rilievo del suo nome, la cui sola pronuncia può portare vantaggio, del quale altri farebbero uso millantando».

Riina junior dovrà rimanere a Padova fino al 15 ottobre prossimo. Poi si vedrà. Nel frattempo continua a essere ospitato in un appartamento dell’Associazione “Noi famiglie padovane contro l’emarginazione”. Lavora inoltre alla Cooperativa Diogene, dove è addetto alla segreteria a tempo parziale.

In ambito lavorativo sembra che abbia un comportamento corretto e rispettoso. Riina svolge un’attività di volontariato per la distribuzione di viveri a famiglie disagiate. E intanto continua a scrivere su Facebook, ricevendo centinaia di like. Il post sul ristorante di Tenerife è piaciuto davvero tanto. Non sono infatti mancati commenti accorati e divertiti.