> > Burioni: “Siamo vicini a sconfiggere il cancro. È realismo scientifico”

Burioni: “Siamo vicini a sconfiggere il cancro. È realismo scientifico”

Roberto Burioni cancro

Roberto Burioni, virologo e divulgatore scientifico, ha asserito che la medicina è sempre più vicina a sconfiggere il cancro.

Il virologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni, reduce dalla pubblicazione del suo ultimo libro Match Point incentrato sull’analisi delle cure contro i tumori, ha asserito che la medicina è ormai vicina a sconfiggere il cancro. L’esperto, in occasione di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha precisato che il suo non è “ottimismo” bensì “realismo scientifico”. Burioni ha anche sottolineato che, in medicina, “non è che si fanno o si faranno miracoli, ma dico che stiamo diventando sempre più bravi e precisi nelle cure”.

Roberto Burioni sul cancro: “Siamo vicini a sconfiggere i tumori”

Se la situazione sembra migliorare di giorno in giorno rispetto alle cure per il cancro, più delicata appare la situazione nei tumori in “fase avanzata”. Anche su questo argomento, tuttavia, Burioni è apparso alquanto ottimista. “La scienza evolve di continuo e l’ultimo passo avanti importante è che riusciamo non solo ad agire contro quelli presi ‘per tempo’, ma si fanno progressi anche con gli altri. E questo non dipende solo da questa o da quella scoperta. È, piuttosto, una convergenza di saperi che collaborano: dalla biologia molecolare alla diagnostica fino all’intelligenza artificiale”, ha detto il virologo.

L’esperto, intervistato dal Corriere della Sera, ha anche ribadito che esistono dei momenti storici in cui la scienza riesce a evolvere in modo più decisivo. È il caso della genetica, ad esempio. “Agli inizi degli Anni 90 sequenziare il genoma umano era fantascienza, oggi riusciamo addirittura a sequenziare il singolo tumore. In poche ore e con una spesa irrisoria. Ma arrivarci non è stato gratis: alla ricerca servono soldi, energie, stimoli”, ha spiegato.

Il tumore come “cellula rinnegata”

Quando a Burioni è stato ricordato che per trovare una terapia efficace contro l’Aids è servito oltre un decennio, il virologo ha risposto che per il vaccino anti-Covid sono bastati meno di dodici mesi. L’esperto credeva che simili tempistiche non sarebbero state sufficienti per sviluppare un siero contro il SARS-CoV-2 ma ha anche ammesso di essere stato “felicissimo di sbagliarmi”.

Tornando sul tema dei tumori, Burioni ha spiegato di considerare il cancro come una “cellula rinnegata”. “Che smette di rispettare le regole, ma abbiamo delle sentinelle capaci di fermarla. E, va detto, il più delle volte la fermano. Non ce ne accorgiamo ma ogni giorno nel nostro corpo avvengono battaglie tra guardiani della salute ed elementi impazziti. Il problema è che qualche volta anche le sentinelle vengono messe ko. Il cancro può corrompere il sistema immunitario. Uno dei passi avanti in questo campo è che spesso riusciamo a colpire la cellula rinnegata senza danneggiare troppo le altre”, ha asserito.

Roberto Burioni sul cancro: dalla chemioterapia alla prevenzione

Nel libro Match Point, ampio spazio viene poi riservata alla nascita della chemioterapia. “Non lo sa quasi nessuno com’è nata la chemioterapia, perché è stato per anni segreto di Stato. Seconda guerra mondiale, porto di Bari. L’aviazione tedesca bombarda una nave americana, che esplode con il suo carico letale: bombe all’iprite, un gas che, si scoprì dopo, uccideva alcune cellule in maniera relativamente selettiva. Il principio, appunto, della chemio”, ha svelato il virologo.

Dalla chemioterapia alla lotta contro il cancro. Nel volume, Burioni si è anche scagliato contro il concetto di “lottare” contro la malattia che viene abitualmente associato ai malati di tumore in cura. “Chi viene colpito dalla malattia ha a disposizione soltanto le armi che gli sono fornite dalla ricerca medica. Senza di quelle non potrebbe lottare. Non dipende da chi si ammala, insomma”, ha detto.

L’esperto, affrontando il tema della prevenzione, ha poi sottolineato che evitare il fumo, mangiare sano e tenersi in forma è molto più importante di quanto non si creda. “Nel libro non mi limito a riportare le mie ricerche, ma presento anche una ricca bibliografia di esperti, perché i temi affrontati sono tanti. Di certo la prevenzione ci salva la vita, a volte”, ha spiegato.

Infine, restando sulla prevenzione ma sposando l’ottica su di sé, Burioni ha ammesso di essere “ipocondriaco”. Per questo motivo, “faccio tutto quello che c’è da fare, screening regolari. Ma non mi curerei mai da solo: sia per me stesso che per i miei familiari, scelgo sempre altri medici e li prego di essere veritieri, severi e umani”.