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Scarnecchia in ospedale per un infarto: “Sto bene. Cerco il medico che mi ha salvato”

Roberto Scarnecchia infarto medico

Sta bene Roberto Scarnecchia ma sta cercando il medico che lo ha aiutato quando ha iniziato a stare male per l’infarto al Duomo di Milano.

Roberto Scarnecchia, ex calciatore e chef colpito da un infarto, sta cercando il medico che lo ha aiutato quando ha cominciato a sentirsi male in piazza Duomo.

Roberto Scarnecchia sull’infarto: “Sto bene ma cerco il medico che mi ha aiutato”

Dopo l’infarto che lo ha colpito mentre si trovava in piazza Duomo a Milano, Scarnecchia sta bene. Con il trascorrere dei giorni, tuttavia, l’ex calciatore ha ancora impresso nella memoria il giovane medico che lo ha notato e soccorso, probabilmente salvandogli la vita. ”Quello che ha fatto mi è piaciuto molto”, ha affermato ai microfoni dell’Adnkronos. Al momento, l’uomo è ancora all’Auxologico San Luca di Milano, dove è ricoverato dopo aver subito un’angioplastica. “oggi non ci si avvicina più a una persona che non sta bene”.

“Sto bene, sono sempre stato bene, come mi sento adesso”, ha aggiunto. “Tutti si domandavano dove fossi e si stava spargendo la voce. Così, prima che la notizia arrivasse ai miei figli, ho deciso di fare un video sui social, per avvertire tutti che stavo bene. Non pensavo che la notizia avesse questa eco, era su tutti i siti e sui giornali oggi”. 

Dopo aver trascorso 48 ore in terapia intensiva, Scarnecchia è stato spostato in reparto. “Vorrei uscire adesso ma devono tenermi qui per qualche giorno ancora”, ha rivelato.

Tornando al giovane medico, ha spiegato di non conoscere la sua identità “ma credo mi chiamerà lui perché sono un personaggio pubblico e sicuramente mi contatterà. È stato giusto così, lui si è fermato, e abbiamo deciso insieme di chiamare l’ambulanza ma se non ci fosse stato probabilmente l’avrei chiamata io stesso”.

L’appello dell’ex calciatore

L’ex calciatore, poi, ha ripercorso ancora una volta quanto gli è capitato. “Avevo le Converse ai piedi, un paio di pantaloni neri con le tasche e un cappotto importante, si vedeva che ero una persona non pericolosa dal mio aspetto. L’intervento del giovane e della sua ragazza è stato di supporto per chiamare l’ambulanza. Io non sono mai svenuto ma mi sono seduto un po’. Ho pensato ‘voglio alzarmi’ ma non riuscivo a farlo. Con lui abbiamo anticipato l’intervento dell’ambulanza di 10 minuti. È stato molto bello vedere due persone che si sono fermate”, ha raccontato.

A seguito dell’esperienza vissuta, quindi, Scarnecchia ha deciso di lanciare un appello. “Non siate indifferenti, se una persona non sta bene sentite che cosa ha, a prescindere dal colore della pelle, da come è vestito e da che ore sono. Se una persona non sta bene bisogna aiutarla e soccorrerla. Credo sia fondamentale farlo, con tutte le accortezze del caso”, ha detto.

Poi ha nuovamente ribadito di non trascurare la propria saluta: “Quando si superano i 50 anni è giusto fare un check up, una coronarografia io sono ancora un atleta, ho 170 di colesterolo, sono alto 1,88 m e peso 80 kg. Nulla avrebbe mai fatto pensare a un infarto, invece è capitato – e ha continuato –. Il mio cuore ha sofferto solo per un paio d’ore. Posso già ricevere visite ma non voglio nessuno in ospedale, mi vedranno quando esco, ora sto bene così, sento tutti al telefono e stanno arrivando messaggi ovunque. Spero di uscire presto”.