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Ronco Scrivia: inaugurazione della piazza intitolata a Falcone e Borsellino

Ronco Scrivia

A 25 anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Ronco Scrivia dedica una piazza in onore degli indimenticabili guerrieri con la spada alzata contro la mafia. L'idea è nata un anno fa momento in cui il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, parlò al pubblico dei giovani studenti...

A 25 anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Ronco Scrivia dedica una piazza in onore degli indimenticabili guerrieri con la spada alzata contro la mafia. L’idea è nata un anno fa momento in cui il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, parlò al pubblico dei giovani studenti dell’istituto Primo Levi.

Così, oggi a Ronco Scrivia viene intitolata la piazza col nome ‘Piazza Giovanni Falcone e Borsellino’. Il sindaco di Ronco Scriva Rosa Oliveri racconta in merito: “Allora, all’incontro col fratello di Paolo Borsellino c’erano 150 ragazzi che ascoltavano con grande attenzione, così abbiamo deciso di fare un’azione simbolica nel ricordo di uomini straordinari.”

La cerimonia inizierà alle 16 di oggi pomeriggio con il ritrovo delle autorità civili ed ecclesiastiche presso la Casetta dell’Acqua, ove comincerà il corteo accompagnato dalla banda musicale di Nostra Signora della Guardia di Pontedecimo per raggiungere la suddetta piazza.

L’evento è stato avviato ad opera dell’amministrazione comunale di Ronco Scrivia in collaborazione con il movimento delle Agende Rosse di Genova e grazie al supporto del professore Giuseppe Carbone.

Inoltre questa sera alle ore 20.30 presso il Cinema Columbia, Salvatore Borsellino incontrerà la cittadinanza in una serata di riflessione sulla mafia insieme al movimento delle Agende Rosse.

All’occasione gli studenti della scuola media Isola del Cantone porteranno in scena il loro spettacolo “Mi chiamo Giovanni” intermezzi musicali a cura del ‘Progetto 16’.

Al tal proposito il sindaco Oliveri spiega: “Tutti gli eventi hanno l’obiettivo di coinvolgere l’intera cittadina per sensibilizzare la lotta che ha portato a due morti, che hanno cambiato la storia d’Italia”.

Infatti Giovanni Falcone diceva sempre queste parole: “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.’

E ancora:

Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.”.

Così Paolo Borsellino rispondeva con una frase determinante quando gli si domandava circa la mafia:

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.”