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Influenza, 505mila a letto ma scorte vaccini quasi finite

leucemia

Potrebbero essere 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza, con picco a Capodanno. La SIMG avverte però che in tanti non riescono a vaccinarsi.

Sono 505.000 gli italiani costretti a letto a causa dell’influenza dall’inizio della sorveglianza epidemiologica. Sono i dati presentati al 35esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che ha visto la partecipazione 3mila camici bianchi da tutta la Penisola. E’ da qui che è partito l’allarme sulla fine delle scorte dei vaccini antinfluenzali.

Più richieste o meno vaccini?

I medici hanno spiegato che la stagione sta seguendo lo stesso trend dello scorso anno, con possibile picco intorno al periodo di Capodanno e che in totale potrebbero essere oltre 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza. Nonostante questo, sembra che quest’anno il Servizio Sanitario Nazionale abbia acquistato meno dosi di vaccini. La SIMG segnala infatti che in diversi distretti sanitari le scorte sono già finite e questo ha creato problemi sia ai cittadini che al personale medico-sanitario.

“I ritardi nella consegna dei vaccini e altri disguidi sono anche causati dal fatto che le gare, per l’acquisizione di questi presidi sanitari, sono biennali – spiega in una nota il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG. – Risulta quindi difficile riuscire avere il numero corretto di vaccini perché ogni stagione coinvolge una quota diversa di popolazione“. “Se vogliamo concretamente aumentare le percentuali di immunizzazione vanno migliorati questi aspetti organizzativi. – chiarisce – Ciò nonostante la campagna vaccinale prosegue con buoni risultati. Registriamo, con soddisfazione, una rinnovata fiducia da parte dei cittadini”.

“L’influenza è un fenomeno complesso e che colpisce circa il 10% dell’intera popolazione italiana – aggiunge invece il dott. Aurelio Sessa, responsabile SIMG del settore. – Non può essere sottovalutata e bisogna ricordare che la vaccinazione è l’arma migliore a nostra disposizione. La prevenzione però passa anche da una serie di semplici regole di buona igiene che vanno seguite con particolare attenzione in questo periodo delicato dell’anno. Noi medici di famiglia dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio ai nostri assistiti, a partire proprio dal ricorso alla vaccinazione”.