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Coronvirus, con l'immunità di gregge i contagiati aumenterebbero ancora

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Due ricercatori statunitensi hanno spiegato che il numero di contagi da coronavirus aumenterà anche dopo che si sara raggiunta l'immunità di gregge.

L’auspicato raggiungimento dell’immunità di gregge per il coronavirus Sars-CoV-2 non prevede come immediata conseguenza l’arresto dei contagi, che invece continueranno ad aumentare fino all’esaurimento naturale della pandemia. È quello che spiegano due ricercatori dell’Università di Washington, i quali sulle pagine del New York Times hanno illustrato nel dettaglio l’immunità di gregge applicata al coronavirus, un concetto di cui quasi tutti hanno sentito parlare ma del quale ancora in pochi conoscono le effettive caratteristiche.

Coronavirus, i limiti dell’immunità di gregge

Secondo quanto spiegato dal biologo Carl T. Bergstrom e dall’assistente di biostatistica Natalie Dean la soglia di popolazione guarita grazie alla quale è possibile raggiungere l’immunità di gregge ammonta a circa il 66%. Un numero considerevolmente alto che, considerando l’attuale tasso di mortalità del coronavirus dello 0,5%, comporterebbe altre decine di migliaia di morti per Covid-19.

Oltre quel 66% però la pandemia non si arresta di colpo come molti potrebbero pensare, ma inizia la cosiddetta fase di superamento che prevede il rallentamento graduale e costante del tasso di contagio fino al suo esaurimento naturale. Anche con un indice R0 inferiore a 1 infatti, continuerebbero ad avvenire nuovi contagi seppur non più in maniera estesa come prima: facendo un esempio, con un tasso di R0 a 0,9 un gruppo di 100 individui infetti ne potrà contagiare altri 90 che invece non hanno mai avuto la malattia.

I due ricercatori fanno inoltre riferimento a scenari privi di vaccino e di misure di contenimento come la quarantena e il distanziamento sociale, ben differenti dunque dalla situazione italiana dove già in diverse regioni l’indice R0 è già sceso sotto il valore 1: “A nostro avviso ora è troppo presto per arrenderci al fatto che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale sarà infettata. Dovremmo essere troppo sicuri della nostra capacita di gestire i focolai nascenti e non c’è nulla di rapido o indolore nel raggiungere l’immunità di gregge senza contare su un vaccino.