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Ospedale di Crema, radiologo Borghetti: "Polmoniti anomale in estate"

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All'ospedale Maggiore di Crema il radiologo Maurizio Borghetti segnala polmoniti anomale nel cuore dell'estate, ma "non si tratta di Covid-19".

Mentre i dati attestano un alto numero di polmoniti nelle settimane precedenti all’individuazione del primo caso in Italia, all’ospedale Maggiore di Crema il radiologo Maurizio Borghetti registra “polmoniti anomale nel cuore dell’estate”. Ma precisa: “Non si tratta di coronavirus.

Ospedale Maggiore di Crema, polmoniti anomale

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, Crema è stata una delle città più colpite dal Covid-19. E proprio mentre l’andamento del virus sembra essere in diminuzione, il radiologo da 30 anni in servizio tra le corsie dell’ospedale cittadino segnala “polmoniti anomale”. Insolite soprattutto in settimane all’insegna del caldo intenso, con picchi di temperature superiori ai 30 gradi.

Il professor Maurizio Borghetti, infatti, registra quindici casi di polmonite nell’arco di due settimane. Eppure le alte temperature non costituiscono una condizione ottimale per le infezioni respiratorie. È stato lo stesso Borghetti a individuarle attraverso la Tomografia assiale computerizzata. Ed è stato proprio il radiologo dell’ospedale Maggiore di Crema che per primo ha parlato del picco di focolai polmonari già nel mese di gennaio.

Stando a quanto fatto sapere da La Provincia di Crema, Borghetti ha già comunicato “l’anomalia” alla direzione sanitaria. Nessuno dei pazienti è risultato positivo ai test. Nessuno di loro, quindi, ha contratto il coronavirus. Quel che è certo, ha sottolineato il medico di origine romagnola, è che si tratta “quantomeno di una stranezza”. “Viene da pensare che nella nostra zona vi sia una situazione strana”, ha aggiunto il radiologo. Tuttavia, l’ipotesi di una peculiarità territoriale che riguarderebbe l’intera Lombardia (la regione più colpita dal coronavirus) sembra non essere presa in considerazione dagli studi sull’epidemia.