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La maggioranza di governo si stringe compatta intorno alla Santanchè e respinge la mozione di sfiducia presentata dal M5S con 111 voti favorevoli.
Santanchè, la mozione di sfiducia e l’avviso di garanzia
“Per la seconda volta mi trovo in quest’aula per difendermi da accuse giornalistiche rivolte alla mia persona. Già il 5 luglio ho esposto i fatti con chiarezza. Mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Senato non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia dalla Procura”. Con queste parole, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè ha introdotto il suo discorso inerente la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dal M5s dopo l’inchiesta della procura di Milano nei confronti di una società della senatrice.
“Opposizione non critica il mio operato di ministro”
“Negli interventi da parte dei rappresentanti di gruppi di opposizione non ho mai trovato critiche o censure attinenti all’esercizio delle mie funzioni di ministro” – ha continuato -“Ci possono essere diversità di opinioni, diversità che io rispetto Ho invece qualche difficoltà a comprendere come si possa promuovere sulla base di elementi di un’inchiesta pseudo-giornalistica una mozione di sfiducia individuale che non ha come oggetto il mio operato da ministro della Repubblica ma che ha per oggetto dei fatti che, se verranno evidenziati, antecedenti al mio giuramento da ministro”, ha concluso la ministra del Turismo.
Mozione respinta con 11 voti contrari
L’Aula del Senato – ben 10 i ministri presenti a voler testimoniare la compattezza della maggioranza di governo poi verificata all’atto del voto- ha poi respinto la mozione per la richiesta di dimissioni della Ministra: i voti favorevoli sono stati 67, contrari 111 e nessun astenuto. Hanno votato a favore M5s, Pd e Avs (Alleanza Verdi e Sinistra), Az-Iv non ha partecipato al voto.
Uscendo dall’Aula, dolo la bocciatura della mozione di sfiducia nei suoi confronti, le prime parole della Santanchè sono state: “Oggi è una bellissima giornata”.
