> > Eruzione Etna, gli esperti: il vulcano si è spostato di 50 centimetri

Eruzione Etna, gli esperti: il vulcano si è spostato di 50 centimetri

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L'eruzione dell'Etna ed i terremoti ad essa connessi, hanno provocato uno spostamento del vulcano di 50 centimetri. L'analisi degli esperti.

Sono dati da non sottovalutare quelli diffusi dai ricercatori del CNR-IREA di concerto con le sezioni dell’INGV di Catania–Osservatorio Etneo e Osservatorio Nazionale Terremoti di Roma relative all’eruzione dell’Etna e alle scosse di terremoto collegate ad essa; un vero e proprio sciame sismico che ha raggiunto il suo picco con il movimento tellurico di magnitudo 4.8 che ha provocato danni in alcuni comuni del Catanese. Si tratta di un’analisi preliminare dei dati radar raccolti dai satelliti COSMO-SkyMed e Sentinel-1, che consentono di analizzare i movimenti permanenti del terreno. Integrando tali dati con altre informazioni raccolte da ulteriori sistemi di monitoraggio, è emerso che il vulcano si è letteralmente spostato: i valori massimi superano i 30 centimetri verso ovest ed i 50 centimetri verso est sulla sommità dell’Etna. Si registra inoltre uno spostamento massimo verso est e verso ovest di, rispettivamente 13 e 16 centimetri.

Etna, rilevati spostamenti di diversi centimetri

Non è tutto poichè sono stati rilevati spostamenti di minore entità anche nella faglia della Pernicana sul versante nord-est e su quelle di Ragalna e di Borello-Ognina nell’alto versante sud-ovest e nel basso versante meridionale. Gli scienziati hanno inoltre rilevato nel dettaglio l’entità della frattura che ha alimentato la colata lavica provocata dall’eruzione, il tutto non solo grazie ai dati del satellite europeo Sentinel-1 ma anche della costellazione italiana COSMO-SkyMed (CSK), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) uniti a quelli del programma europeo Copernicus e del Ministero della Difesa. Con estrema precisione e sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, sono dunque stati misurati i movimenti permanenti del suolo andando a confrontare tra loro le immagini radar antecedenti e successive agli eventi sismici allo scopo di individuare con grande accuratezza (nell’ordine del millimetro) le differenze.

Eruzione, il monitoraggio di Ingv

L’Ingv di Catania e Roma ha del resto monitorato l’eruzione dell’Etna ed i terremoti dello sciame sismico fin dal primo giorno controllando 24 ore al giorno la situazione grazie all’utilizzo di telecamere standard e termiche, effettuando sopralluoghi sul terreno e sfruttando le reti gravimetriche, magnetiche e geochimiche, ovvero i flussi dei gas nel pennacchio, in uscita dal suolo e dalle fumarole.