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Allerta terremoti, si espande faglia nel Mediterraneo: è lunga 100 km

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È allerta per una faglia sismica, di recente formazione, la cui velocità di espansione potrebbe in futuro provocare forti terremoti nel Mediterraneo.

È allerta tra i geologi europei per una faglia sita nel Mar Mediterraneo che si starebbe espandendo e che potrebbe generare nuovi violenti terremoti. Un’equipe di ricercatori coordinati dall’Institut de Ciències del Mar (Icm – Csic) di Barcellona è infatti giunta a questa conclusione dopo aver monitorato negli ultimi anni alcuni terremoti avvenuti tra la sponda europea e quella africana del Mediterraneo.

Allerta terremoti, si espande faglia nel Mediterraneo

A provocare i sismi monitorati dai geologi è la cosiddetta faglia Al-Idrissi, situata nel Mare di Alboràn tra Spagna e Marocco, a poca distanza dallo stretto di Gibilterra. La faglia Al-Idrissi ha iniziato a destare l’attenzione dei ricercatori all’inizio del 2016, quando provocò una serie di forti terremoti superiori al quinto grado della scala Richter, distintamente avvertiti dalla popolazione locale. Di questi, il più violento fu quello generato a gennaio del 2016 che registrò una magnitudo di 6,4 gradi.

In questi anni i geologi hanno inoltre potuto riscontrare come la faglia Al-Idrissi – lunga circa 100 km – sia notevolmente più giovane rispetto alle altre faglie del Mar Mediterraneo. Ad esempio quella presente tra Sicilia e Calabria è quella tra Grecia e Turchia. A preoccupare gli studiosi però è la velocità con la quale la faglia si sta espandendo (cioè la velocità con cui la placca africana e quella euroasiatica stanno scivolando l’una sull’altra) che attualmente è di circa 4 millimetri all’anno.

Le parole dei ricercatori

Ci si aspettano pertanto numerosi nuovi terremoti negli anni a venire, i quali essendo però in mare aperto non dovrebbero causare grossi danni. La presenza di una faglia così giovane e così attiva potrà tuttavia dare ai geologi molte informazioni circa le caratteristiche del sistema di placche tettoniche del Mediterraneo: “Si tratta di un sistema di faglie molto giovani, per noi è un’opportunità unica per studiarne la crescita e l’evoluzione. Grazie alle misurazioni batimetriche siamo riusciti a ricostruire un modello tridimensionale della faglia di Al-Idrissi assolutamente preciso. Ora che conosciamo la sua struttura, possiamo studiare l’evoluzione sismica di tutto il sistema complessivo”.