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Scoperta nuova cometa, potrebbe provenire dallo spazio interstellare

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La cometa C/2019 Q4 Borisov, scoperta a fine agosto, potrebbe essere il secondo corpo celeste mai avvistato proveniente dallo spazio interstellare.

Il mondo dell’astronomia è in subbuglio per la scoperta di una nuova cometa che, se confermato, potrebbe essere il secondo oggetto mai avvistato proveniente dallo spazio interstellare, cioè oltre i confini del nostro sistema solare. La cometa C/2019 Q4 Borisov è stata scoperta alla fine del mese di agosto, ma solo in questi giorni la notizia è stata diffusa dal Minor Planet Center della Università di Harvard. Il primo oggetto interstellare scoperto fu l’asteroide ‘Oumuamua, che nel 2017 lasciò basiti numerosi appassionati per la sua forma somigliante a quella di un’astronave aliena.

La cometa dallo spazio interstellare

C/2019 Q4 Borisov è stata avvistata per la prima volta dall’astrofilo della Crimea Gennady Borisov, che la notò dopo il suo ingresso nel sistema solare. La cometa è al momento in rotta verso il sole e raggiungerà il punto massimo di avvicinamento (il cosiddetto perielio) il prossimo 10 dicembre, rimanendo tuttavia ad oltre 300 milioni di chilometri di distanza dalla terra. Sarà questa un’occasione d’oro per i ricercatori al fine di capire l’effettiva provenienza del corpo celeste, confermando così la sua classificazione o meno come oggetto interstellare.

Stando alle osservazioni condotte da un team di astronomi dell’Università delle Hawaii, la cometa raggiungerebbe circa i 20 chilometri di diametro, con il suo nucleo che invece misurerebbe tra i 2 ed i 16 chilometri.

Le parole dell’astronomo italiano

A commentare la scoperta è Davide Farnocchia, che assieme al Centro di Coordinamento dell’Esa per gli oggetti vicini alla terra di Frascati ha calcolato la traiettoria della cometa con l’obiettivo di capirne la provenienza. In merito alle caratteristiche dell’oggetto, Farnocchia spiega: “L’attuale velocità della cometa è alta, circa 150mila chilometri l’ora, molto oltre quella degli oggetti che normalmente orbitano attorno al Sole a questa distanza. L’alta velocità non solo indica che l’oggetto potrebbe provenire dall’esterno del sistema solare, ma anche che lo lascerà tornando nello spazio interstellare”.

Parlando del prossimo avvicinamento della cometa e delle modalità per avvistarla, Farnocchia ha poi affermato: “Raggiungerà il picco della sua luminosità a metà dicembre, e continuerà ad essere visibile con telescopi di medie dimensioni fino ad aprile 2020. Successivamente solo i grandi telescopi professionali potranno seguirlo, fino a fine ottobre 2020″.