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Scomparsa Emanuela Orlandi: il fratello rivela a Sky TG24 documenti inediti da Londra

scomparsa Emanuela Orlandi

Nuove prove di cosa sia successo ad Emanuela Orlandi potrebbero essere nel Regno Unito. Il fratello ha mostrato i documenti inediti.

Nel Regno Unito potrebbero esserci nuove prove su cosa sia successo ad Emanuela Orlandi. Il fratello Pietro ha svelato a Sky TG24 i documenti inediti da Londra.

Scomparsa Emanuela Orlandi: il fratello rivela a Sky TG24 documenti inediti da Londra

Nel Regno Unito potrebbero esserci nuove prove su cosa è successo a Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. A 40 anni di distanza, il fratello Pietro ha raccontato a Sky TG24 di una lettera inedita, in cui l’Arcivescovo di Canterbury, scrivendo al Cardinale Poletti nel 1993, parlava di questa vicenda. “Ho motivo di credere che sia stata portata là. Di questa lettera ho abbastanza la certezza che sia autentica” ha dichiarato Pietro Orlandi.

Cara Eminenza, sapendo che sarà per qualche giorno qui a Londra, mi sento in dovere di invitarla a farmi visita nei prossimi giorni per discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza. Dopo anni di corrispondenza, penso sia giusto discutere di una situazione di tale importanza personalmente. Mi faccia sapere se può servirle un traduttore personale o se nel caso la porterà con lei. Attendo la sua risposta nei prossimi giorni” si legge nella lettera scritta dall’Arcivescovo di Canterbury.

Scomparsa Emanuela Orlandi, la lettera inedita: gli indizi

Pietro Orlandi è convinto della veridicità del documento, per diversi motivi. Ha spiegato che la lettera “è del 1993, quando Poletti non era già più vicario di Roma, ma era Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore. La lettera viene intestata proprio a questo nome“. “La cosa strana è che viene spedita in quel luogo a Londra che fa riferimento anche ai cinque fogli: Clapham Road” ha aggiunto. Il riferimento è ad un documento di cinque pagine emerso nel 1998, in cui il cardinale Lorenzo Antonetti scriveva ai monsignori Giovanni Battista Re e Jean-Louis Tauran per il “resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi“. Venivano menzionate anche le “rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra“.

Se in passato il Vaticano aveva già bollato come falso il resoconto di cinque pagine, Orlandi racconta di aver consegnato personalmente la lettera dell’Arcivescovo di Canterbury al promotore di giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi, che sta seguendo la riapertura del caso Orlandi. “Io l’ho consegnata personalmente a Diddi e mi auguro che il Vaticano, da quando ho consegnato questa lettera, abbia ascoltato l’Arcivescovo.. perché è ancora vivo” ha dichiarato Pietro Orlandi.