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Scuola, Governo conferma il ritorno in classe. Figliuolo ai presidi: “Più test anti-Covid e tracciamento”

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Il Governo ha confermato il ritorno a scuola degli studenti. Il generale Figliuolo ha esortato i presidi ad aumentare test anti-Covid e tracciamento.

Il Governo persiste sulla linea dell’immediato ritorno in classe degli studenti di ogni ordine e grado, seguendo quanto precedentemente stabilito dal calendario scolastico. A questo proposito, il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ha inviato una circolare ufficiale ai presidi, esortandoli a incrementare screening e tracciamento nelle rispettive scuole.

Scuola, Governo conferma il ritorno in classe. Figliuolo ai presidi: “Più test anti-Covid e tracciamento”

Il Governo non ha cambiato idea e, nonostante le innumerevoli richieste di rinvio avanzate dai dirigenti scolastici e dai presidenti di Regione, ha confermato il ritorno di studenti, docenti e personale non docente a scuola nel rispetto delle date previste dal calendario scolastico precedentemente redatto.

Sulla questione, si è espresso il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, che ha risposto ai presidi che hanno invocato la didattica a distanza (DaD) attraverso la diffusione di un’apposita circolare.

Con la sua circolare, infatti, il generale Figliuolo ha invitato i dirigenti scolastici a incrementare i test anti-Covid e il tracciamento in contesto scolastico, con un “maggior coinvolgimento attivo di pediatri di libera scelta e medici di medicina generale”.

Figliuolo: finestre straordinarie di prenotazione, antivirale Merck e variante Omicron

Nel corso della sua partecipazione a Mezz’ora in più, programma trasmesso su Rai 3 nel primo pomeriggio di domenica 9 gennaio 2022, il generale Figliuolo è stato intervistato dalla conduttrice e giornalista Lucia Annunziata.

In questo contesto, il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha spiegato: “Ho emanato ieri una circolare per attivare finestre straordinarie di prenotazione per i soggetti sottoposti ad obbligo. Abbiamo il personale per fare tutti questi vaccini, anche se ormai stanco. Verranno inoltre organizzate giornate dedicate – e ha aggiunto –. La prossima settimana arriveranno quasi 40 mila trattamenti contro il COVID19 dell’antivirale Merck. Andranno a quei pazienti con maggiore probabilità di esito grave della malattia. L’antivirale orale di Pfizer arriverà a febbraio. Abbiamo firmato un contratto con opzione per acquistare altri 400 mila di questi trattamenti”.

Infine, il generale Figliuolo ha esternato anche alcune considerazioni rispetto alla variante Omicron, asserendo che la nuova mutazione del SARS-CoV-2 “ha scombussolato tutti i piani ma la barriera dei vaccini ha funzionato“.

Infine, il commissario straordinario ha concluso, osservando: “I tempi non sono ancora prevedibili, bisogna vedere come evolve la situazione, ma su indicazione del presidente Draghi, ho già preparato un programma di transizione per uscire dall’emergenza e tornare alla normalità – e ha sottolineato –. Ci sono 55 team della difesa in 14 Regioni per fare vaccini e tamponi e gestiamo direttamente 13 punti vaccinali e un hub strategico”.

Scuola, Governo conferma il ritorno in classe: la reazione delle Regioni

Le direttive inviate dal commissario straordinario per l’emergenza Covid sono state commentate da alcuni presidenti di Regione.

Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ad esempio, ha dichiarato: “Le Regioni hanno chiesto invano lo slittamento della ripresa delle lezioni in presenza, ma il Governo è stato irremovibile – e ha aggiunto –. Non posso intervenire con un’ordinanza regionale, perché in base al Decreto legge 111 dello scorso 6 agosto è possibile prendere provvedimenti del genere solo in zona rossa”.

Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, invece, durante un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha riferito quanto segue: “Se le condizioni per aprire rimangono queste, senza ipocrisia: non siamo in grado di reggere. Se non posticipiamo il ritorno in aula, il risultato sarà che da lunedì avremo un sacco di classi in DaD, orari ridotti, ci trascineremo per una settimana e poi probabilmente si dovrà intervenire. Un rinvio di 15 giorni non vuol dire perdere il campionato”.

Per questo motivo, il governatore Zaia ha tentato di rivolgere “un ultimo appello al premier”, asserendo: “Non cerco la rissa. Evitiamo di andare in ordine sparso ma la comunità scientifica deve pronunciarsi. Si esprima il Comitato tecnico scientifico, non può non farlo su richiesta delle Regioni”.

Intanto, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato un’ordinanza disponendo il ricorso alla DaD per infanzia, scuole elementari e medie fino al 29 gennaio 2022 per “circostanze di eccezionale e straordinaria necessità”.

L’iniziativa del presidente della Regione è stata contestata dal Governo che ha impugnato l’ordinanza mentre il Tar ha chiesto alla Campania di inviare ulteriori documenti per verificare la legittimità dell’iniziativa.

Scuola, Governo conferma il ritorno in classe: la stima dell’Anp

Nell’ambito della diatriba Stato-Regioni, appare comunque evidente che la crescita esponenziale dei contagi Covid rischia in modo considerevole di decimare il personale scolastico.

A questo proposito, secondo una stima redatta dall’Associazione nazionali presidi (Anp), dalla giornata di lunedì 10 gennaio potrebbero mancare oltre 100 mila dipendenti a causa del coronavirus, corrispondenti a circa il 10% del personale scolastico.

Il preside di Anp, Antonello Giannelli, infatti, ha dichiarato: “Già in queste ore il numero degli studenti positivi ha raggiunto cifre che rendono impossibile attuare le procedure previste”.