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Semestre bianco: quando inizia, cos'è, cosa significa e perché è importante

Sergio Mattarella

A partire dal 3 agosto comincia il semestre bianco, vale a dire gli ultimi sei mesi di Mattarella come Presidente della Repubblica. Vediamo meglio cos'è

Il semestre bainco coincide con gli ultimi sei mesi della carica del Presidente della Repubblica italiana. Vediamo meglio cos’è, cosa significa per la politica italiana e perché è importante.

Semestre bianco: quando inizia

Il semestre bianco, come dice il suo nome stesso, corrisponde agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica italiana, ed è una norma prevista dalla Costituzione stessa, nello specifico dall’articolo 88.

Martedì 3 agosto comincia il semestre bianco di Sergio Mattarella, che si è insediato il 3 febbraio del 2015, quindi esattamene 6 anni e 6 mesi fa (la carica del Presidente della Repubblica dura infatti 7 anni).

Semestre bianco: cos’è

Come già detto sopra, il semstre bianco sono gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica italiana, gli ultimi sei mesi prima che le Camere di ritrovino per decidere chi sia il prossimo Capo di Stato italiano.

Semestre bianco: cosa significa

Nello specifico, durante il semestre bianco, il Presidente della Repubblica in carica non può sciogliere le Camere.

Questo è affermato anche nell’Articolo 88 della Costituzione, che riporta: «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.»

Esiste però un’eccezione: se al semestre bianco corrisponde anche la fine del mandato del Governo, allora in quel caso, e solo in quel caso, il Presidente della Repubblica può eventualmente sciogliere le Camere.

Semestre bianco: perché è importante

Il semestre bianco, e l’impossibilità da parte del Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere, è estremamente importante perché proibisce al Capo dello Stato di mettere in atto un colpo di stato, sia nel caso volesse prendere nelle sue mani anche il potere esecutivo (quello del Governo) o nel caso volesse vietare alle Camere di eleggere il suo successore e continuare nella sua carica.

Dal 1948, vale a dire da quando esiste la Repubblica italiana, nessun Presidente della Repubblica ha mai tentato di sorvolare su questa norma o tentare di prendere del potere che esula da quello che gli è concesso dalla sua carica.

Mattarella seguirà l’esempio dei suoi predecessori, avendo già affermato di non volere essere rieletto Capo dello Stato italiano.