Paola Marras Un ragazzo di 21 anni della bergamasca nell’aprile scorso viene rapinato e aggredito. Uno dei malviventi sfregia infatti il giovane con un coltello, che gli provoca una lunga cicatrice sulla guancia che va dall’orecchio alla bocca. Zeno Conzato dimesso dall’ospedale non attende la polizia ma si mette ad indagare in proprio, e scova i componenti delle mini gang su Facebook.
Indagini su Facebook
Lo scorso aprile Zeno Conzato era stato aggredito in via Brigata Granatieri di Sardegna, al Villaggio del Sole (Vicenza). Attorno alle 3.40 di notte, un gruppo di giovani si è avvicinato al 21enne intimandogli di consegnarli il giubbotto. Quando il ragazzo ha opposto resistenza, il furto si è trasformato in una vera e propria aggressione. Uno dei malviventi infatti ha sfregiato al volto Zeno con il coltello che teneva in mano, provocandogli una cicatrice che va dall’orecchio fino alla bocca, passando per tutta la guancia.
Dopo un ricovero di tre settimane in ospedale, Zeno Conzato è ritornato a vivere la vita di tutti i giorni ma non ha aspettato con le mani in tasca le novità dalle forze dell’ordine. Il 21enne infatti ha cominciato a cercare su Facebook qualche traccia dei suoi aggressori, fino ad individuarli tutti in quello che d’altronde è il più grande database di (auto)schedatura mai esistito al mondo.
Una volta scovati gli account, tre ragazzi di un’età compresa tra i 22 ed i 26 anni, tutti residenti nella bergamasca, sono indagati per rapina impropria aggravata e lesioni volontarie aggravate. Uno di questi, però, Zeno se l’è ritrovato qualche tempo fa sul treno che il giovane prende per andare a studiare a Venezia. La Procura ha quindi chiesto ed ottenuto per i tre indagati il divieto di avvicinamento ad almeno 300 metri dallo studente. Il giudice per le indagini preliminari definisce infatti questi soggetti come “evidentemente connotati da indole aggressiva e violenta nonché senza scrupoli“.
