> > Siracusa, il liceo vieta piercing e unghie ricostruite

Siracusa, il liceo vieta piercing e unghie ricostruite

siracusa

Divieto di indossare piercing, anelli, bracciali e molto altro: la singolare circolare del liceo Quintiliano di Siracusa per tutelare l'incolumità dei ragazzi nell'ora di educazione fisica; sul web e sui social scoppia la polemica

Siracusa torna all’antico: il liceo Quintiliano, guidato da Dirigente Scolastico Giuseppe Mammano, ha vietato di indossare piercing, spille e unghie ricostruite. Il Dirigente, in accorso con il corpo docenti che ha deciso di adottare la linea dura, ha emesso un circolare che chiede agli alunni di presentarsi a scuola con un’abbigliamento idoneo. Niente piercing, niente spille di tendenza o unghie ricostruite: a scuola ci si va vestiti per bene. E se l’abbigliamento non sarà idoneo, nulla da fare: si viene rimandati a casa senza aver frequentato le lezioni del giorno. La circolare, che sembrerebbe anacronistica e fuori luogo, è però riservata alle ore di educazione fisica e di attività pratica: obiettivo è sopratutto evitare che i ragazzi possano farsi male.

Siracusa: a scuola senza piercing

La decisione è stata presa dal Dirigente Scolastico, che ha firmato la circolare, e da tutti i docenti del liceo Quintiliano ed è limitata alle sole ore di educazione fisica. Non si possono indossare piercing, collane, orologi, spille, orecchini voluminosi, fermagli, bracciali, anelli ed occhiali non infrangibili. Più in generale, come viene specificato anche nella circolare numero 36 del liceo Quintiliano, è vietatoogni oggetto che possa essere ragione di pericolo nello svolgimento delle attività ginniche“. Allo stesso modo Mammano e il corpo docente hanno specificato che il divieto riguardante le attività in palestra per chi possiede piercing è riservato a coloro che li portano su parti esposte del corpo o sul viso.

L’obiettivo è, dunque, tutelare l’integrità fisica dei ragazzi e non si tratta di un provvedimento legato alla moda e all’eleganza nell’ambito scolastico. Non tutti gli studenti, però, l’hanno recepita nel modo corretto e non sono mancate le critiche che si sono riversate sopratutto nel mondo dei social e del web. “Pensate a riparare la struttura“, scrivono alcuni alunni che non hanno digerito il provvedimento. Altri aggiungono anche dettagli sulla situazione della scuola, andando giù con parole dure: “Tetti e finestre – scrivono – ci cadono addosso“. E poi, ancora: “Fate una disinfestazione invece che proibire i piercing: dentro libri, quaderni e portapenne ci sono le formiche“. Infine c’è anche chi lo prende come un provvedimento antico e non si risparmia il commento: “Perchè dobbiamo tornare indietro nel tempo?”, si chiede qualche studente del Quintiliano.

Evoluzione dei costumi

Di per sè il caso è anche emblematico ed esemplicativo per spiegare il cambiamento dei tempi e delle mode. Una circolare di questo tipo, infatti, solo qualche anno fa sarebbe stata impensabile, mentre al giorno d’oggi si rende indispensabile. Se un tempo presentarsi a scuola con piercing, tatuaggi e unghie ricostruite avrebbe potuto portare a ricadute negative sul voto di condotta, oggi sembra strano presentarsi ‘normali’. Inoltre il fatto che la scuola abbia dovuto provvedere all’emissione di una circolare per far rispettare quella che dovrebbe essere una norma di buon senso fa pensare anche ad un decadimento del ruolo dei genitori autorevole ed autoritario nei confronti dei figli. Dirigente e docenti, però, non si lasciano intimorire e la circolare l’hanno sì consegnata agli alunni, ma con l’obbligo di riportarla firmata dai propri familiari.