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Papa Francesco sul paragone Messi-Dio: "In teoria è un sacrilegio"

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Il Papa ha risposto alle domande del giornalista Jordi Evole. Una di queste ha riguardato il paragone Messi-Dio.

Papa Francesco si è trovato a dover rispondere ad una domanda strana e insolita che lo ha messo visibilmente in difficoltà. Durante un’intervista per la trasmissione televisiva Salvados, il giornalista Jordi Evole avrebbe chiesto al pontefice: “Lei che conosce bene entrambi, ci può dire se è un sacrilegio paragonare Lionel Messi a Dio?”. All’udire queste parole, Bergoglio si è trovato in difficoltà, dovendo parlare di un illustre connazionale come il fuoriclasse del Barcellona in paragone con Dio.

La passione per il calcio

Il pontefice non ha mai fatto mistero della sua grande passione per il calcio, essendo tifoso del San Lorenzo de Almagro, club di un quartiere di Buenos Aires. Nonostante il momento di difficoltà, però, Bergoglio, ha trovato la giusta risposta: “In teoria è un sacrilegio, non si può dire. Io non lo penso. Lei lo pensa?”. “Io sì” ha risposto il giornalista, “Io no” ha ribattuto Bergoglio. La domanda è stata posta dal giornalista catalano per via del soprannome che i fan hanno dato a Leo Messi, ovvero “D10S“.

“E’ sacrilegio”

Il pontefice ha però voluto articolare la sua risposta, spiegato che “la gente si riferisce a Dio con termini come “adorare“. “Dobbiamo separare la fede – ha aggiunto – dalle espressioni popolari. Di un giocatore come Messi si può dire anche che “è un Dio in campo con la palla“, ma non per questo è paragonabile a Dio”. “Per me, comunque, è sempre un piacere vederlo a giocare” ha concluso.

Bergoglio, dunque, ha trovato la maniera diplomatica per uscire da una domanda apparentemente difficile: “E’ bello vederlo giocare, ma non chiamatelo Dio”.